TRAGEDIA

Alcol e psicofarmaci, morta a Monza una 18enne a casa di un'amica

Arresto cardiocircolatorio per ragazza a Monza, disposta autopsia

 Una serata tra amiche appena maggiorenni che si apprestano a finire la scuola, le bottiglie di whiskey e gin nascoste per non farsi scoprire dal papà in salotto, e poi una pillola. E morta così una diciottenne monzese, probabilmente a causa di un mix di alcol e psicofarmaci, mentre si trovava a casa di una sua amica, a Monza, lunedì scorso. La Polizia di Stato sta indagando sulla vicenda, mentre la Procura ha già disposto l’autopsia sul corpo della giovane.
«Ragazze sveglia, fate tardi a scuola», le parole del padre della padrona di casa alla figlia e all’amica che era rimasta per la notte. Ad alzarsi dal letto, anche se un pò a fatica, è stata però solo la padrona di casa, mentre la sua amica è rimasta immobile. E dopo aver provato a svegliarla a voce, quando ha visto che non si muoveva ha provato a scuoterla, l’ha chiamata più volte prima di mettersi ad urlare per richiamare l'attenzione del papà. L’uomo sembrerebbe abbia a sua volta provato per qualche istante a svegliarla, per poi rendersi conto che la giovane era priva di conoscenza e chiamare il 112.


Sul posto sono arrivate un’ambulanza e una volante della Polizia di Stato di Monza. Purtroppo, nonostante la corsa disperata all’ospedale San Gerardo, per la giovane non c'è stato niente da fare ed è morta per arresto cardiocircolatorio. Dalle dichiarazioni dell’amica è emerso che avevano bevuto e che poi lei avrebbe assunto anche uno psicofarmaco, mentre la ragazza ha negato invece l’assunzione di qualunque tipo di stupefacente. Successivamente alla constatazione del decesso, gli agenti della Mobile brianzola hanno perquisito da cima a fondo la camera dove le ragazzine hanno trascorso la serata, recuperando almeno due bottiglie di superalcolici e individuando lo psicofarmaco che la diciottenne avrebbe assunto, che si trovava regolarmente con ricetta nell’abitazione della sua amica.
Non è ancora chiaro con quale intento lo abbia fatto, se per aumentare l’euforia o per placare un malessere dovuto all’alcol, di certo è stato escluso un gesto autolesionistico volontario. La diciottenne era andata a casa della sua amica per una serata tra loro due, con il permesso dei suoi genitori a trascorrere lì la notte, alla presenza del padre della padrona di casa. Una volta lì, tra musica e confidenze, hanno bevuto, tanto. Whiskey e gin soprattutto, stando alle bottiglie trovate dagli agenti nella camera, ma non avrebbero assunto alcuno stupefacente.
A stabilire se sia stato il mix delle due sostanze ad ucciderla sarà l’esame medico legale unitamente ai test tossicologici disposti dall’autorità giudiziaria. Devastati dal dolore, il genitori della diciottenne sono stati informati dell’accaduto mentre la loro figlia era in ambulanza. Al momento non sono emerse responsabilità a carico di alcuno.
«La mia riflessione ed il mio appello vai ai ragazzi affinchè non buttino al vento la loro esistenza e non si autodistruggano - ha detto all’ANSA il Questore di Monza, Marco Odorisio - Anche a fronte di difficoltà e paure che si aprano, con le famiglie, con gli amici, con le persone a loro vicine, perchè la vita è una e ha un valore inestimabile». (ANSA).

Valentina Rigano