milano

Per 20 anni evadono il fisco con una 'girandola' di società. 22 arresti, operavano in logistica e facchinaggio

Ventidue ordinanze di custodia cautelare, dieci in carcere e dodici ai domiciliari, sono in via d’esecuzione da parte dei militari della Guardia di Finanza di Milano, nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura, su un sistema operante in Lombardia, proseguito dal 2000 a oggi, finalizzato all’evasione fiscale, attraverso la sostituzione delle società «pilotate» al fallimento (consorzi e società cooperative di lavoro) con nuove società costituite ad hoc e l'emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Il meccanismo utilizzava società cooperative che, dopo appena pochi anni di attività, erano svuotate e abbandonate all’insolvenza. Si creavano nuovi operatori apparentemente «puliti», per ostacolare le indagini successive alla scoperta della frode.

Sono in corso perquisizioni e sequestri preventivi per quasi 300 milioni di euro costituenti il pro fitto dei reati di bancarotta e violazioni fiscali. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 e 30 negli Uffici della Procura della Repubblica di Milano. L’inchiesta della Procura di Milano, condotta dai pm Grazia Colacicco e Pasquale Addesso, che ha portato a 22 arresti, ipotizza le accuse di associazione per delinquere, bancarotta, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ed è incentrata sulla gestion e di consorzi attivi nel settore della logistica e del facchinaggio. Questi avrebbero affidato commesse ricevute dalla clientela a imprese consorziate o collegate, tutte intestate a «prestanome», sulle quali sono stati fatti gravare tutti gli oneri contributivi e fiscali relativi ai lavoratori.

A finire sotto indagine il Consorzio Sac, di Lainate, il. Consorzio Progresso Logistico, sempre di Lainate e la Ailati Scarl di Trezzano sul Naviglio. Erano questi che si occupavano dell’intera gestione di tutte le cooperative e società, mentre dal meccanismo derivavano notevoli profitti illeciti ai danni dell’Erario, dei lavoratori e delle imprese concorrenti che operano invece nella legalità.