Spazio

Fallita la prima prova per la navicella Starship di Elon Musk programmata per andare su Marte: è stata fatta esplodere in volo

Musk resta ottimista: "Abbiamo imparato molto. Il prossimo lancio tra pochi mesi"

La navicella Starship, dopo il primo lancio di prova, è stata fatta esplodere in volo per motivi di sicurezza perchè la mancata separazione dal primo stadio del lanciatore la rendeva altamente instabile. Subito dopo il lancio, la navetta ha cominciato a ruotare in modo disordinato e i tecnici della SpaceX hanno deciso di distruggere la nave perchè il suo rientro a Terra sarebbe avvenuto in modo incontrollato. 

La nave Starship, infatti,  non si è separata dal lanciatore e non tutti i motori del razzo Super Heavy si sono si sono accesi correttamente, ma secondo l’azienda di Elon Musk il test è stato comunque un successo. «Il successo deriva da ciò che apprendiamo e il test di oggi - scrive la SpaceX in un tweet - ci aiuterà a migliorare l’affidabilità di Starship».

Starship, la nave spaziale di Elon Musk destinata alla Luna e a Marte,  stava affrontando il suo primo test in volo insieme al lanciatore Super Heavy, il più grande razzo mai costruito. Il test era  partito da Boca Chica, la base della SpaceX in Texas.

Musk resta ottimista: "Abbiamo imparato molto. Il prossimo lancio tra pochi mesi"

Il prossimo test di SpaceX potrebbe avvenire "tra pochi mesi": lo scrive in un tweet Elon Musk, subito dopo il test della Starship congratulandosi con tecnici e ingegneri della SpaceX che hanno costruito la nave destinata a Marte e il più grande razzo che abbia mai volato, lo Space Heavy. «Congratulazioni alla squadra di SpaceX per l’emozionante lancio di prova di Starship. Ho imparato molto per il prossimo lancio di prova tra pochi mesi».

Nespoli: "Il bicchiere è mezzo pieno"

Per un veterano dello spazio come Paolo Nespoli, «si può vedere il test della Starship della SpaceX come un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: la bravura degli americani e di Elon Musk è di imparare sempre qualcosa da quelli che possono essere visti come fallimenti o come prove mezze riuscite». Quello che è certo, ha osservato l’ex astronauta, è che «succede di fare errori a chi cerca di fare cose innovative». Secondo Nespoli, «la Nasa non può permettersi di fare errori, ma per un’azienda privata è diverso e Musk è contento del fatto che il test sia andato parzialmente bene».