ore d'ansia

Titanic, sottomarino disperso: «colpi» sentiti dai soccorritori. L’ossigeno finirà domani alle 11

 L’"aria respirabile» a bordo del sommergibile Titan disperso nel Nord Atlantico potrebbe esaurirsi poco dopo le 5:00 ora standard orientale (Est) di domani (le 11:00 in Italia): lo ha reso noto la Guardia Costiera statunitense, come riporta il quotidiano Independent.  Il contrammiraglio John Mauger della Guardia Costiera statunitense, che dirige le ricerche del sommergibile Titan, ha confermato a Cbs News che un aereo ha rilevato un rumore nell’acqua captato da boe sonar, ma «non conosciamo la fonte di quel rumore». Mauger ha spiegato che sul luogo del naufragio del Titanic c'erano molti oggetti metallici che potrebbero essere la fonte del rumore.
Il capo delle operazioni di soccorso ha aggiunto che l'operazione di ricerca continuerà «fino a quando ci sarà una possibilità di sopravvivenza» e che altre navi arriveranno sul posto per unirsi ad essa, come ha riferito la Bbc.  Secondo quanto riferito da Sky News, almeno cinque navi si trovano attualmente sul luogo del naufragio del Titanic, mentre altre quattro stanno arrivando ma è improbabile che raggiungano l’area mercoledì.
Sky ha detto che i dati di tracciamento marino hanno mostrato che la nave da ricerca Polar Prince, la «nave madre» del sommergibile Titan, si trova nel sito, insieme a una nave per la posa di tubi delle Bahamas, Deep Energy, e a una nave commerciale, Skandi Vinland. Le navi della guardia costiera canadese John Cabot e Atlantic Merlin sono arrivate nella notte, mentre l’imbarcazione di ricerca francese L’Atalante dovrebbe raggiungere la scena in serata.
Altre quattro navi, tra cui altre due della guardia costiera canadese, una nave della marina militare canadese e una nave privata di supporto offshore, non dovrebbero invece arrivare prima di giovedì. L’intervista al pilota di sottomarini Fernando Cugliari di Giacomo Talignani Le speranze non sono appese al filo, ma ai conti. Se i soccorritori della Guardia costiera di Usa e Canada hanno calcolato bene una serie di fattori, dal punto in cui si è inabissato il Titan alle correnti, allora resta una remota chance di ritrovare il mezzo scomparso e forse anche i membri dell’equipaggio in vita. Per il salvataggio del sottomarino del Titanic tutto sta «in come si sono mossi i sonar, quanta area di mare hanno scandagliato e per quanto tempo ci hanno lavorato. Solo se forniranno la prova di aver trovato qualcosa là sotto, allora l’uso dei Rov (il robot sottomarino operato a distanza, ndr) avrà senso». Così a Repubblica il pilota di sottomarini ed esperto di relitti Fernando Cugliari.
Se trovano qualcosa «ti fornisce le coordinate con un punto esatto su dove potrebbe essere il sottomarino. Solo allora vale la pena di usare il Rov». E’ ciò che sta avvenendo ora: «Mandare un Rov senza un ritorno specifico dai sonar sarebbe come calare l'ago in un pagliaio. Normalmente lo si usa solo se si ha certezza di dove è l’oggetto».
Alla domanda se c'è ancora speranza di salvare l’equipaggio l'esperto risponde: «Se le operazioni sono partite fin da subito, se sono stati veloci e bravi con i calcoli, allora c'è speranza. Il fatto che abbiano ancora poche ore di ossigeno sembra drammatico, ma apre alla possibilità che siano ancora vivi. I 4000 metri, nel grande buio, sono davvero una profondità importante, ma dobbiamo avere fiducia che un salvataggio sia ancora possibile».