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Bus precipitato: l'ultimo post dell'autista, 'shuttle to Venice'. I colleghi sotto shock:"Era esperto". Il bilancio: morte 21 persone, di cui due bambini, e 15 sono i feriti
«Shuttle to Venice» (navetta per Venezia) aveva scritto nell’ultimo post su Facebook l’autista del pullman precipitato a Mestre, alle 18.30, un’ora e mezza prima della tragedia. Il messaggio geolocalizzava Alberto Rizzotto, 40 anni, morto con i 20 passeggeri, allo 'Hu Camping' di Marghera. Nelle ore successive, diffusasi la notizia dell’incidente, sotto al post erano comparsi i messaggi sempre più preoccupati degli amici, che sapevano essere quella la linea percosa da Alberto. 'Rispondì, «Fatti sentire per favore» i messaggi rimasti senza replica. - I colleghi lo definiscono un autista esperto che svolgeva l’attività da 7 anni. Sono tanti i messaggi che in queste ore stanno comparendo in rete per ricordare Alberto Rizzotto, il 40enne originario di Conegliano ma residente a Tezze sul Brenta che si trovava alla guida del bus precipitato ieri sera a Mestre. Un indicente costato la vita a 21 persone. «Così orgoglio de l tuo lavoro, dovevi portarci tutti nel tuo autobus alla festa della classe», le parole di Laura. Rizzotto era dipendente della Martini Bus che aveva noleggiato il mezzo alla società La Linea con una quale aveva un contratto per il trasporto dei turisti a Venezia.
Tante le frasi in rete per ricordare Alberto Rizzotto.
Al momento dell’incidente, l'autista aveva caricato i turisti in centro storico e li stava riportando in campeggio a Marghera. Da quanto risulta aveva preso servizio 90 minuti prima, un dettaglio che sembrerebbe escludere l’ipotesi di un colpo di sonno. «L'autobus era nuovo e lui era bravo» sostiene Massimo Fiorese, amministratore delegato de La Linea. Un video diffuso sembra suffragare l’ipotesi di un malore: «si vede il pullman, un mezzo molto pesante perché elettrico - dice Fiorese - poco prima di cadere dal cavalcavia. Il mezzo arriva, rallenta, frena. È quasi fermo quando sfonda il guard rail». La sua morte ha destato una fortissima impressione tra chi lo conosceva. Tiziana su Facebook dice accorata: «mi spiace tanto! Speravo fosse un altro Alberto...».
Sono stati rimossi nel corso della notte i resti del pullman precipitato ieri sera da un cavalcavia a Mestre. Il mezzo è stato sollevato dopo ore di lavoro ininterrotto dalle squadre dei vigili del fuoco con il supporto di due gru e poi posto su un pianale per essere portato in un deposito. Le operazioni di sollevamento e recupero del mezzo erano iniziate poco prima delle 3 del mattino e si sono concluse alle 5.30. Il pullman è stato trasportato con l'ausilio delle autogru su un autoarticolato dei vigili del fuoco.
E’ stata rimossa verso le 5 del mattino la carcassa del pullman precipitato ieri sera sotto il cavalcavia di Mestre, nel quale sono morte 21 persone, di cui due bambini, e 15 sono rimaste ferite. Di queste, 5 sono in gravi condizionii. I feriti si trovano negli ospedali di Mestre, Treviso, Padova, Mirano e Dolo. Anche l’autista del mezzo, Alberto Rizzotto, trevigiano, 40 anni, è morto nello schianto. Sotto shock i suoi colleghi, che lo definiscono un conducente esperto, che svolgeva l’attività da 7 anni. Rizzotto aveva postato l’ultimo messaggio su Facebook ieri sera, alle 18.30, un’ora e mezza prima della tragedia: «Shuttle to Venice» (navetta per Venezia) aveva scritto, geolocalizzandosi davanti allo 'Hu Camping Town' di Marghera, dove alloggiavano i turisti del pullman. Era dipendente della Martini Bus, che aveva noleggiato il mezzo alla società La Linea, con una quale aveva un contratto per il trasporto dei turisti a Venezia. La Procura di Venezia ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla strage. «Allo stato non siamo in grado di fare una ricostruzione precisa degli avvenimenti», ha detto il procuratore Bruno Cherchi, annunciando che oggi verrà disposta un’attività medico-legale «sia per attività ordinaria di controllo sia anche perchè possiamo immaginare che vi sia qualche soggetto privo di documenti e dobbiamo provvedere ad acquisire tutti gli elementi necessari per l’identificazione" Tra le ipotesi che si stanno vagliando sulle cause dell’incidente c'è quella di un malore dell’autista.. «L'autobus era nuovo e lui era bravo» sostiene Massimo Fiorese, amministratore delegato de La Linea. Un video diffuso sembra suffragare l’ipotesi di un malore: «si vede il pullman, un mezzo molto pesante perché elettrico - dice Fiorese - poco prima di cadere dal cavalcavia. Il mezzo arriva, rallenta, frena. È quasi fermo quando sfonda il guard rail».