FEMMINICIDIO
Donna incinta uccisa a Treviso: per Vanessa 8 colpi mortali, anche a cuore e polmoni
La morte è avvenuta rapidamente
Vanessa Ballan è stata uccisa da otto coltellate, di cui sei profonde e due superficiali. Gli elementi emergono dall’autopsia effettuata stamani dal medico legale Antonello Cirnelli, incaricato dalla Procura di Treviso. Da quanto apprende l’Ansa, due fendenti hanno lesionato entrambi i polmoni mentre una coltellata ha trapassato da parte a parte il cuore. L’assassino avrebbe addirittura girato l’asse della mano che impugnava l’arma, per essere certo che il colpo fosse letale.
È stato accertato anche il fatto che prima delle coltellate la vittima fosse stata picchiata: sono state infatti trovate contusioni al capo e al volto, e ferite da difesa sulle mani, come già emerso dalla prima ispezione cadaverica.
Confermata anche la gravidanza della donna: era arrivata all’incirca alla dodicesima settimana di gestazione. Nei prossimi giorni sarà eseguito sul feto anche un test per accertare la paternità.
La morte è avvenuta rapidamente
Vanessa Baldan è morta molto rapidamente, secondo gli anatomopatologi che hanno condotto oggi l'autopsia sulla donna di 27 anni uccisa tre giorni fa da Bujan Fandaj.
Per ucciderla l’uomo, usando una lama lunga 20 centimetri, ha inferto otto pugnalate concentrate sul torace, alcune delle quali molto profonde, a causa delle quali il decesso è sopraggiunto in pochi attimi.
Ora si attende il nulla osta della magistratura alla restituzione della salma ai familiari e la fissazione della data del funerale.
Le prove in mano agli inquirenti contro il 41enne arrestato
Una serie di indizi portano ad acclarare la responsabilità di Bujar Fandaj, 41 anni di Altivole, (Treviso) arrestato per l’omicidio di Vanessa Ballan (26), di Riese Pio x (Treviso), uccisa a coltellate nella sua abitazione
I carabinieri hanno infatti raccolto, rilevano in una nota, «plurimi, univoci e gravi indizi di colpevolezza» del 41enne piccolo imprenditore edile.
Tra il materiale raccolto nell’ambito delle indagini, coordinate dalla procura trevigiana, gli investigatori hanno potuto constatare in alcuni frame di un video di una abitazione vicina a quella della vittima, un uomo con gli abiti simili a quelli sequestrati all’indagato, quando è stato sottoposto a fermo, e con una corporatura compatibile, mentre si aggirava nella zona nella tarda mattinata del 19 dicembre, gettando nel giardino un borsone nero, lo stesso poi sequestrato a Fandaj con all’interno vari attrezzi e strumenti di lavoro. Tra gli attrezzi anche un martello con la scritta '7 color' che è stato abbandonato dall’indagato nella casa della vittima dopo esservi entrato rompendo il vetro di una portafinestra. In mano agli inquirenti, infine, anche un coltello, con il manico di legno e con una lama lunga 20 centimetri, che è stato recuperato nel lavello della cucina, subendo una parziale lavatura. L’arma è risultata identica ad un altro coltello rinvenuto nella borsa degli attrezzi di Fandaj e che è risultato essere della stessa serie di quelli trovati nella casa di quest’ultimo. (ANSA).