MILANO

La sorella di Giulia Tramontano: "Al killer ergastolo a vita". L'amante di Impagnatiello piange in aula: "Volevo aiutare Giulia"

'L'amore non muore, la verità trionferà'. Oggi terza udienza

(ANSA) - MILANO, 07 MAR - "Una sola condizione: ergastolo a vita". Lo scrive su Ig Chiara Tramontano, sorella di Giulia, a un'ora dall'inizio della terza udienza del processo a carico di Alessandro Impagnatiello per l'omicidio della fidanzata 29enne incinta al settimo mese. Condividendo un vecchio post della vittima in cui scriveva "l'uomo potrà sfuggire alla giustizia umana, non a quella divina", Chiara aggiunge: "Davanti alla corte la verità si svelerà col tempo, per Giulia, la giustizia trionferà. Non temere, la tua voce risuonerà forte, affinché il mondo sappia: l'amore non muore. Lotta con fierezza, non arrenderti, Giulia, perché vivrai per sempre".

 

Oggi in aula la donna con cui Impagnatiello aveva una relazione parallela 
Oggi in aula a Milano è prevista la testimonianza della ragazza con cui Alessandro Impagnatiello - l'uomo arrestato per aver ucciso la fidanzata Giulia Tramontano - aveva una relazione parallela, una delle ultime persone ad avere incontrato la 29enne il giorno dell’omicidio, lo scorso 27 maggio, per un confronto sul rapporto che entrambe avevano con il barman.
Quella sera stessa, nell’abitazione della coppia a Senago, nel Milanese, Impagnatiello - reo confesso - ha ucciso Giulia con 37 coltellate. 

"Mi disse che aveva lasciato Giulia" 
«All’inizio sapevo che Giulia viveva in casa con lui, ma da dicembre, gennaio scorso in poi mi diceva che non stavano più insieme. Quando l’ho conosciuto ero consapevole che era fidanzato, ma poi mi aveva detto che si erano lasciati, che non voleva più stare con lei e che non erano più felici nella relazione». Lo ha spiegato davanti alla Corte d’Assise di Milano la 23enne italo-inglese con cui Alessandro Impagnatiello aveva una relazione parallela, testimoniando, protetta da un paravento, nel processo all’ex barman imputato per omicidio pluriaggravato per aver ucciso con 37 coltellate a Senago, ,nel Milanese, la fidanzata Giulia Tramontano, incinta al settimo mese, il 27 maggio dello scorso anno. 
«Ho capito, poi, che Giulia era ancora presente verso marzo, aprile e che lui non era da solo, quando era andato in vacanza a Ibiza e ho visto sul suo telefono delle sue foto con lei», ha spiegato ancora. 

La 23enne piange in aula: "Volevo aiutare Giulia" 
«Non sapendo come gestire la situazione volevo aiutare Giulia, farle capire, darle qualcosa di concreto e farle capire cosa stava succedendo». Lo ha detto stamani la 23enne italo-inglese con cui Alessandro Impagnatiello aveva una relazione parallela, testimoniando, protetta da un paravento, nel processo all’ex barman imputato per aver ucciso con 37 coltellate la fidanzata Giulia Tramontano, incinta al settimo mese, il 27 maggio scorso a Senago, in provincia di Milano. La ragazza ha parlato più volte degli «inganni» di Impagnatiello e ha pianto a tratti durante la deposizione. L'imputato invece è in gabbia con la testa abbassata.