politica

+E si divide sull'accordo con Iv, Pizzarotti attacca

 È ancora fumata nera per l’annuncio formale per la Lista degli Stati uniti d’Europa. Anche se la quadra per l’accordo tra Più Europa, Italia Viva, Psi e gli altri partiti uniti dallo sforzo di creare una lista di scopo, alla fine ci sarà secondo le previsioni di tutti gli attori in campo. Ma veti e liti interne non danno tregua ai radicali e ai riformisti. Oltre a Carlo Calenda che ribadisce il suo no al 'tutti insieme appassionatamentè, anche all’interno di Più Europa non tutti sono d’accordo al progetto: «Ci preme sottolineare che la direzione nazionale, non ha mai approvato questa lista né ha mai discusso una formale proposta congiunta», si legge in una nota inviata alla segreteria del partito da parte di Energie Nuove per +Eu, la componente del partito vicina al presidente Federico Pizzarotti, che derubrica l'interlocuzione con il partito di Renzi a un’iniziativa presa «a titolo personale».
La lotta interna non ferma però il tavolo e il progetto a cui stanno lavorando il segretario di +E Riccardo Magi che, assieme a Benedetto Della Vedova, ha riunito tutti i partiti interessati, a partire da Iv rappresentata oggi dalla senatrice e coordinatrice nazionale Raffaella Paita."Sto portando avanti un percorso avendo un mandato dalla direzione di Più Europa» che sarà «riversato all’interno della prossima riunione di direzione. Non c'è nessuna forzatura. C'è una lavoro che svolgo come segretario», ha risposto Magi ai colleghi di partito. Oggi, inoltre, si sommano i 'giallì. Se infatti il segretario della Dc Totò Cuffaro ha parlato di un incontro con Matteo Renzi, Italia Viva e Più Europa hanno smentito le interlocuzioni. Poi c'è il tema Calenda. Il leader di Azione da una parte viene bacchettato da Magi sui veti posti, e da Paita per aver fatto fallire il progetto che avevano assieme: «il Terzo polo l’ha sfasciato Calenda, e questa operazione non ha voluto contribuire a costruirla Calenda. Due prove fanno la sostanza». È Emma Bonino, fautrice della lista di scopo, che oggi ha cercato di smorzare i toni: «Se lui vuole andare da solo perché dopo un anno e mezzo non sopporta Renzi, va da solo. Preferisco quest’altra alleanza. Sempre nella speranza che Calenda torni. La lista di scopo è una lista aperta», ha ribadito Bonino. «Faremo una lista con la migliore classe dirigente disponibile ma è spiegabile dopo la rottura del Terzo Polo che si metta tutto insieme per dire abbiamo paura del quorum? No, se Emma Bonino prende quella strada lo dovrà spiegare ai suoi elettori, che sono molto sensibili sul tema dei diritti civili. Io con Renzi ho già dato», la parole di Calenda che non lasciano spazio a interpretazioni . Insomma, la certezza di questa lista, per oggi, sarebbe il simbolo che dovrebbe vedere la scritta «Stati uniti d’Europa» in grande con sotto le sigle dei partiti. Mentre per i nomi e la quadra finale, si dovrà attendere la settimana prossima.