Inchiesta choc

Corruzione, arresti domiciliari per il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. L'ex presidente dei porti di Genova (attuale ad di Iren) Signorini è in carcere. Guerra ne chiede le dimissioni. Iren: "Deleghe a Del Fabbro e a Ferretti"

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della Dda genovese e della guardia di finanza. L'accusa è di corruzione. Ai domiciliari anche il terminalista genovese Aldo Spinelli. In carcere invece l’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, oggi amministratore delegato di Iren. Secondo l’inchiesta che ha portato ai domiciliari il presidente della Regione Liguria, coordinata dai pm Federico Manotti e Luca Monteverde, l’imprenditore avrebbe dato soldi a Toti per ottenere in cambio favori come la concessione a Spinelli per le aree del terminal Rinfuse. 

Il sindaco Guerra chiede le dimissioni di Signorini

"Ringrazio il presidente di Iren, Luca Dal Fabbro, e il vicepresidente, Moris Ferretti,  - ha detto il sindaco di Parma, Michele Guerra - per aver immediatamente garantito la continuità aziendale attraverso la redistribuzione delle deleghe. Mi aspetto a stretto giro le dimissioni dell'amministratore delegato Paolo Emilio Signorini per poter lasciare all'azienda, che nulla c'entra con l'indagine, la giusta serenità in un momento così delicato".

La posizione di Iren: deleghe al presidente Del Fabbro e al vice presidente Ferretti

Andranno al presidente Luca Dal Fabbro e al vice presidente Moris Ferretti le deleghe temporaneamente revocate all’amministratore delegato di Iren Paolo Signorini. Lo ha deciso il consiglio di amministrazione che «ha preso atto dell’oggettiva impossibilità temporanea da parte dell’amministratore delegato di esercitare le proprie deleghe e con l’obiettivo di assicurare stabilità e continuità alla gestione aziendale, ha attivato quanto previsto dal contingency plan interno al gruppo». Il consiglio ha deliberato di revocare temporaneamente le deleghe all’ad, assegnandole agli altri due organi Delegati.