SUSA
Donna scomparsa nel Torinese, gli indagati si difendono a Chi l'ha visto?
Gestore pizzeria e ex pizzaiolo si dicono tranquilli
Vincenzo Milione detto "Luca" e Cosimo Esposito, gli unici indagati per la scomparsa di Mara Favro, 51 anni la cameriera di Susa (Torino) svanita nel nulla la notte tra il 7 e l’8 marzo scorso, hanno parlato alla trasmissione di Rai 3 'Chi l’ha visto?', replicando ai sospetti su di loro, anche se l’avviso di garanzia della procura di Torino nei loro confronti non contiene riferimenti a specifiche violazioni del codice penale. Il fascicolo era stato aperto dopo una denuncia della famiglia della donna per omicidio e occultamento di cadavere
Esposito ha raccontato di essersi licenziato dalla pizzeria di Chiomonte il 9 marzo, il giorno dopo la scomparsa di Mara. Ha ricordato che lui e la donna erano scesi insieme a Susa, dopo il turno di lavoro, ma che Favro era poi risalita a Chiomonte per recuperare le chiavi e le sigarette dimenticate nel locale. «L'ultima persona che l’ha vista è stata Vincenzo Milione», ha affermato Cosimo.
Milione ha sempre sostenuto che Mara era tornata a Chiomonte in autostop intorno alle 2.30 di notte, aveva ricevuto le chiavi di casa da lui e si era fumata una sigaretta prima di incamminarsi verso Susa. Milione ha raccontato che Mara Favro gli aveva detto di non poter dormire a Chiomonte perché aveva un appuntamento con un poliziotto l’indomani mattina, affermando inoltre che la cameriera gli aveva detto che «avrebbe fatto un giro di telefonate per farsi venire a prendere da qualcuno».
Il gestore della pizzeria si è detto tranquillo e sulla sua iscrizione nel registro degli indagati ha sottolineato che «serve per escludere ogni dubbio sulla mia persona». Infine ha affermato che non sapeva che un suo amico avesse dato a Esposito la Fiat Punto rossa, su cui Mara sarebbe salita la notte della scomparsa, altrimenti glielo avrebbe sconsigliato, visto che «non ha la patente». Domani su quell'auto, recuperata dai carabinieri a Bussoleno, verranno cercati residui e tracce biologiche (sangue, saliva, capelli o altro) durante un accertamento tecnico irripetibile. (ANSA).