GIALLO
Sharon uccisa a coltellate, al vaglio 50 telecamere per cercare il killer
I video di una cinquantina di telecamere, pubbliche e private, per cercare di dipanare la matassa e risalire all’assassino di Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa a coltellate in via Castegnate a Terno d’Isola la notte tra lunedì e martedì di settimana scorsa, mentre camminava da sola per il paese della bergamasca. E proprio dalle immagini delle telecamere acquisite dai carabinieri - non solo all’interno del territorio comunale di Terno, ma anche di altri Comuni della zona dell’Isola bergamasca, territorio così chiamato perché racchiuso tra i fiumi Adda e Brembo - è stato possibile ricostruire il percorso fatto da Sharon quella sera, da quando è uscita di casa senza il compagno (che era rimasto a letto) fino a quando è stata uccisa da un assassino che non ha ancora un volto, in via Castegnate.
Il punto in cui è avvenuto l’omicidio non è coperto da alcuna telecamera: non si sa se il killer lo sapesse e abbia per questo deciso di colpire proprio lì, oppure se si sia trattato di un aspetto casuale. Anche perché, al momento, gli inquirenti tengono aperte tutte le piste. A partire da quella dell’omicidio mirato, supportato dalla ferocia con cui l’assassino si è accanito con quattro profonde coltellate su Sharon, quasi ce l'avesse con lei, anche se dalla vita privata della donna - barista da un anno al 'Vanillà di Brembate - non sono emerse ombre. E poi l’ipotesi del gesto di uno sconosciuto, al momento senza spiegazione, non una rapina (la vittima aveva ancora con sé il cellulare quand’è stata soccorsa) né un’aggressione a sfondo sessuale (Sharon non aveva sul corpo tracce di difesa e l'assassino l’ha colpita di schiena senza darle neppure il tempo, pare, di rendersi conto di quello che stava accadendo). L'ultima immagine in vita di Sharon Verzeni risale a tre minuti prima della sua telefonata al 112: è proprio in via Castegnate, dove a mezzanotte e cinquanta viene aggredita mortalmente, cinquanta minuti dopo essere uscita di casa in via Merelli. «Aiuto, mi hanno accoltellato, sono a Terno d’Isola» sono le parole che riesce a dire al telefono con il 112, quando viene colpita all’altezza del civico 32. Poi verrà soccorsa da una residente e da una coppia di passaggio che non hanno visto l'assassino. Assassino che non viene, pare, ripreso da alcuna telecamera: forse è scappato attraverso le proprietà private?
Ci stanno lavorando, coordinati dal sostituto procuratore Emanuele Marchisio, oltre ai carabinieri di Bergamo e Zogno, anche i loro colleghi del Ros. Intanto il sindaco di Terno, Gianluca Sala, ha fatto sapere con un comunicato che negli ultimi cinque anni le telecamere del Comune sono salite da 16 a 54, grazie a investimenti sul fronte della sicurezza pari a cinque milioni dal 2019. In paese un pò di comprensibile timore c'è: «L'omicidio di Sharon Verzeni ha portato all’attenzione pubblica il tema della percezione di sicurezza nel centro urbano di Terno d’Isola - scrive il primo cittadino -. L'Amministrazione comunale è consapevole del sentimento di preoccupazione provato dalla cittadinanza ed è in costante coordinamento con le forze dell’ordine per ristabilire un clima di maggiore fiducia. Una tensione alimentata dagli episodi di degrado che sono segnalati sul nostro territorio da decenni», prosegue il sindaco. Che evidenzia, con rammarico, «una dinamica spiacevole: quando le forze dell’ordine identificano in paese delle persone su cui pende un decreto di espulsione, che turbano l’ordine pubblico o che si sono rese autrici di reati minori, e di seguito gli agenti portano i soggetti in questura, a volte ritroviamo quelle stesse persone sul nostro territorio dopo poco tempo. Ne emerge un meccanismo efficiente e puntuale sul campo, a cui però segue una catena a cui manca un anello che rischia di vanificare l’azione delle forze dell’ordine». (ANSA).