milano
Testamento Armani, a Leo il mio ritratto di Warhol
«Il mio ritratto di Andy Warhol a Leo». Così Giorgio Armani in uno dei suoi due testamenti aperto tre giorni fa e reso noto stamani. Lo stilista, che ha lasciato ai suoi famigliari e collaboratori più stretti gli arredi della casa a Milano in via Borgonuovo, ha però riservato le opere d’arte più importanti al compagno e braccio destro, Pantaleo Dell’Orco, e alla sorella Rosanna. A quest’ultima vanno, in particolare, un quadro di Matisse e la foto della mano di Rayman.
Alla sorella Rosanna va anche un tavolo di Sottsass e un secretaire cinese e un grande dipinto. La statua di una tigre, un orso e una pantera in bronzo sono stati lasciati a Dell’Orco, insieme tra le altre cose ad animali di metallo, a tappeti giapponesi e a una scrivania in legno scuro di JM Frank. A Michele Morselli, amico amministratore delegato de L’Immobiliare srl, un grande tavolo in monaco con le gambe in oro, un altro tavolo a 'Z' in legno chiaro e, tra l’altro, una poltrona in finto animale e un’altra di cavallino arancio.
Alla nipote Roberta, invece, lo stilista lascia due paraventi giapponesi beige e neri, una mensola giapponese e due cavalli in terracotta. Le auto d’epoca vengono divise tra Dell’Orco e Morselli, mentre alla Fondazione Giorgio Armani gli arredi del piano terra della sua residenza milanese come un grande quadro con gli stilisti, poltrone e divano in pelle e legno e un grande tavolo a quadretti.