MESTRE
Venezia si stringe intorno a Trentini, 'liberatelo'
Pellicani, ostaggio nelle carceri di Caracas
(ANSA) - MESTRE, 13 SET - Un evento per tenere accesa la luce sulla vicenda di Alberto Trentini, in 'casa' del cooperante veneziano da oltre 300 giorni prigioniero in carcere a Caracas senza aver potuto parlare con i suoi cari né con un avvocato. L'iniziativa si è tenuta oggi a Mestre, nell'ambito del Festival della politica che è dedicato al cooperante 46enne: l'appuntamento ha radunato centinaia di persone, molte rimaste in piedi. Trentini, ha ricordato l'ideatore del Festival Nicola Pellicani, "è incarcerato senza un'imputazione, senza aver potuto parlare con un avvocato, di fatto ostaggio nelle carceri di Caracas. Noi questa cosa dobbiamo gridarla al mondo e chiedere la libertà di Alberto, che ha l'unica colpa di aiutare gli ultimi". Per l'ex parlamentare Dem "il governo deve essere più attivo per chiedere la libertà di Alberto". L'appello all'esecutivo arriva a più riprese anche dagli altri partecipanti all' iniziativa, a partire dall'attrice Ottavia Piccolo, sul palco in rappresentanza di Articolo 21: "Non sentiamo da parte del governo - ha detto - una grande mobilitazione, che c'è stata per altre persone nel corso degli anni", afferma, ricordando il caso di Cecilia Sala. In quel caso "il governo ha parlato con l'Iran e con altri governi non democratici". A prendere parola anche il giornalista Marco Damilano, secondo cui "Meloni non ha mai in 301 giorni fatto in pubblico il nome di Trentini: è un desaparecido per la politica e per l'informazione italiana". L'appello è lo stesso della giornalista Annalisa Cuzzocrea: "Questa nostra voce deve diventare un grido. Alberto deve tornare libero adesso e il governo deve fare tutto quello che può". L'ultima esortazione arriva dall'autore e conduttore radiofonico Pietro Del Soldà: "La lotta per la libertà di Alberto è la lotta per la libertà di tutti noi". (ANSA).