CAMPELLO SUL CLITUNNO (PERUGIA
Miss dopo insulti razzisti, leoni da tastiera facciano altro
'Il mio Paese è l'Italia' sottolinea l'umbra Fanny Tardioli
(ANSA) - CAMPELLO SUL CLITUNNO (PERUGIA), 22 SET - "Ai leoni da tastiera dico 'andate a lavorare, siate più produttivi invece che stare a insultare noi ragazze": così all'ANSA Fanny Tardioli, 24 anni, seconda classificata a Miss Italia e vincitrice della fascia di Miss Umbria 2025, che replica agli insulti piovuti sui social all'indomani della finale di Porto San Giorgio. Tra i commenti, uno dei più frequenti è stato "tornatene al tuo paese". "Ma il mio Paese è l'Italia - ribatte la giovane - e il mio paese si chiama Campello sul Clitunno, in provincia di Perugia". "Mio padre è umbro, mia madre è nigeriana: sono nata e cresciuta qui e non mi sono mai sentita diversa", sottolinea Fanny. Che spiega di non essersi sentita ferita dagli attacchi personali: "Non mi hanno toccato molto i commenti razzisti o negativi, do più importanza a quello che pensano le persone che mi conoscono e mi vogliono bene". "Il mio post su Facebook - racconta - voleva solo sottolineare quanto sia triste vedere adulti, a volte genitori o nonni, che denigrano ragazze giovanissime. Non era un discorso solo sul razzismo, ma più ampio: ci vuole sempre educazione, anche quando non si apprezza una persona o una scelta". La ventiquattrenne non nasconde i suoi sogni: "Mi piacerebbe laurearmi e vincere il concorso al ministero della Giustizia al quale mi sono iscritta, ma vorrei occuparmi anche di diritti umani". "Se, invece, dovesse esserci l'opportunità di lavorare nel mondo dello spettacolo - aggiunge -, mi vedrei come presentatrice o attrice, ovviamente al termine di un percorso di studio Intanto continuo a lavorare come barista e punto a laurearmi a dicembre". Tardoli torna poi sul clima che ha trovato dopo la finale. "Mi dispiace - afferma - per chi insulta, penso che potrebbero riempire la loro giornata in tanti altri modi, leggere, portare a spasso il cane, lavorare". E sul razzismo aggiunge: "Non è normale che nel 2025 ci siano ancora discorsi legati al colore della pelle". Infine, alla domanda se denuncerà gli insulti, Fanny è netta: "No, non mi sento ferita nell'animo, non sono cose che mi fanno perdere il sonno". "Certo - conclude - se mai dovessero esserci violenze verbali gravi o episodi fisici, allora sarebbe diverso". (ANSA).