AVEVA 20 ANNI

La Procura di Bolzano apre un'indagine penale sulla morte della sciatrice Matilde Lorenzi

Claudia Tomatis (agenzia Ansa)

A un anno esatto dalla morte, c'è un risvolto giudiziario per l’incidente che mise fine alla vita e alla carriera sportiva di Matilde Lorenzi, la sciatrice della Nazionale juniores tesserata con l’Esercito caduta in allenamento in Val Senales, in Alto Adige, lo scorso anno. L'incidente avvenne il 28 ottobre e il giorno dopo arrivò la notizia del decesso. Le mancava un mese a compiere vent'anni. «La Procura della Repubblica di Bolzano - rende noto la sua famiglia - ha accolto le nostre richieste e ha dato impulso a un procedimento penale, ad oggi pendente, in cui è in corso un incidente probatorio che porterà a ricostruire, sia dal punto di vista della dinamica, sia da quello medico, le cause della tragedia che ha colpito tutti noi».
I Lorenzi spiegano che le loro richieste risalgono a inizio anno, ma che hanno atteso il lavoro della magistratura. «Abbiamo ritenuto di attendere - dicono - le valutazioni della Procura della Repubblica di Bolzano, con la quale i nostri difensori di fiducia si sono interfacciati sin dallo scorso gennaio, affinché si potesse far chiarezza sulla dinamica di quanto occorso. Riteniamo questo passaggio doveroso nei confronti della nostra Matilde in modo che il suo sacrificio possa risultare utile in futuro per la sicurezza dei tanti atleti che, come lei, quotidianamente si allenano sulle piste da sci».
«La scelta di chiedere approfondimenti su quanto accaduto a Matilde per una corretta ricostruzione dei fatti - spiegano i familiari di Matilde - è fondamentale non solo per dare giustizia a lei, ma anche per gli obiettivi della Fondazione (quella dedicata a Matilde, ndr). Dobbiamo trarre insegnamento dalla nostra immensa tragedia con l’obiettivo che in futuro venga analizzato preventivamente ogni fattore di rischio per così evitare che altri giovani si trovino ad allenarsi o gareggiare in condizioni di pericolo».
Tornano così a sottolineare quanto la morte della loro figlia minore li abbia spinti a reagire con un impegno sempre crescente per la sicurezza degli atleti, innanzitutto con la creazione della Fondazione Matilde Lorenzi, «che intende promuovere e sviluppare progetti finalizzati all’implementazione della sicurezza nello sci, con la convinzione che ogni sciatore e ogni atleta, indipendentemente dall’età o dal livello, meriti di praticare questo sport in un ambiente sicuro e consapevole, dove la prevenzione e la formazione siano prioritarie». Proprio con questa stessa fondazione papà e mamma, Adolfo e Elena Lorenzi, sono stati presenti ai funerali di un altro giovane morto in allenamento, a poco meno di una anno di Matilde. È stato quello di Matteo Franzoso, lo scorso 23 settembre, dopo che il discesista aveva perso la vita il 15 settembre, dopo un incidente in allenamento in Cile.