MILANO
Il sotterraneo del Leoncavallo rimane vincolato, lavori fermi per i Cabassi
Respinto il ricorso della proprietà, anche l'archivio non si può spostare senza nulla osta
(ANSA) - MILANO, 10 DIC - Il Tar ha respinto il ricorso della società L'Orologio della famiglia Cabassi contro il vincolo della soprintendenza dei Beni Culturali sui graffiti presenti nello spazio Dauntaun del centro sociale Leoncavallo, sgomberato il 21 agosto scorso. Lo si legge nelle pagine milanesi de Il Giornale. "Dopo il danno anche la beffa. I proprietari che sono riusciti a tornare in possesso dell'immobile dopo oltre 30 anni non possono toccarlo. Io credo che non si tratti di opere d'arte, che i proprietari hanno diritto a tornare nel pieno possesso della propria proprietà e che il vincolo dovrebbe essere ritirato immediatamente" commenta il Deputato di Fratelli d'Italia Riccardo De Corato, mentre per il Leoncavallo la presidente delle Mamme Antifasciste Marina Boer spiega che "era una notizia attesa perché il dispositivo di tutela era chiaro e sottolineava il valore delle opere di Dauntaun in quanto inserite in un contesto specifico, quello del centro sociale". Oltre ai graffiti di Dauntaun, che prima dello sgombero sono anche stati protagonisti di visite guidate organizzate ogni sabato pomeriggio, è stata avviato un procedimento di tutela anche per l'archivio storico Fausto e Iaio con i suoi 150 milioni di documenti. "L'archivio si può spostare solo con il nulla osta della Sovrintendenza dei beni culturali, ma finora non è stato trovato nessun luogo idoneo a ospitarlo e, quindi - spiega Boer - non possiamo spostarlo". E' stata la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia, a settembre, ad avviare il procedimento per il "concreto rischio che il compendio Archivio Fausto e Iaio possa essere disperso o smembrato in seguito a eventuali trasferimenti del centro sociale Leoncavallo, compromettendone le caratteristiche di unicità e coerenza documentaria". Ora la speranza dei militanti è che le tutele aprano la strada al rientro nella ex cartiera di via Watteau: "rientrare sarebbe un sogno" dice Boer, spiegando che comunque "non chiudiamo nessuna strada, stiamo sondando tutte le possibilità in ogni direzione, compreso San Dionigi per cui abbiamo presentato una proposta di interesse". Di contatti con i Cabassi, dallo sgombero di agosto, ci sono stati solo quelli necessari per il trasloco, poi il silenzio. (ANSA).