TRAPANI

Diagnosi errata e il paziente morì, Asp paga un milione e 388 mila euro ai familiari

Accertato l'errore dei sanitari del Pronto soccorso di Castelvetrano

(ANSA) - TRAPANI, 11 DIC - Un risarcimento di un milione e 388 mila euro. E' quanto l'Azienda sanitaria provinciale di Trapani deve versare ai familiari di Filippo Catanzaro, artigiano 47enne di Castelvetrano, morto nel gennaio del 2016 dopo una diagnosi errata al Pronto soccorso dell'ospedale Vittorio Emanuele II. Si chiude così una vicenda lunga quasi dieci anni, con una delibera del commissario straordinario dell'Asp, Sabrina Pulvirenti, che rende esecutiva la sentenza del Tribunale civile. Era il 15 gennaio 2016 quando Catanzaro si presentò al Pronto soccorso lamentando un forte malessere. I sanitari, dopo averlo visitato, gli effettuarono un elettrocardiogramma: l'esito era negativo. L'uomo venne rimandato a casa. Ma nel giro di poche ore il dolore si aggravò. Catanzaro chiamò il 118, l'ambulanza arrivò, ma non fece in tempo a portarlo nuovamente in ospedale: l'artigiano morì durante il tragitto. Da quel momento - ricostruisce il quotidiano La Sicilia - partì un percorso giudiziario complesso: prima un procedimento penale, archiviato nel 2022 per mancanza di elementi; poi la causa civile promossa dalla moglie, dai figli e dai cinque fratelli della vittima. Il Tribunale, nel giugno 2025, accertò l'errore dei medici in servizio quel giorno, riconoscendo un chiaro nesso tra la diagnosi sbagliata e la morte dell'uomo. I familiari, assistiti dagli avvocati Salvatore Galluffo e Vito Scalisi, ottennero così un risarcimento complessivo di oltre un milione e trecentomila euro, ai quali si aggiunsero gli interessi e le spese legali. L'Asp dovrà inoltre pagare circa 29 mila euro di spese di lite. Nessun appello da parte dell'azienda sanitaria, che ha deciso di non contestare la sentenza. Con la delibera firmata nei giorni scorsi, il risarcimento diventa operativo. (ANSA).