MILANO
L'architetto De Lucchi apre le Porte della Speranza al carcere di San Vittore
E' la prima del progetto promosso dalla Fondazione Pontificia insieme al Dap
(ANSA) - MILANO, 19 DIC - "E' pura e solida presenza, senza muro: non separa, non conduce, semplicemente è. Non distingue un dentro e un fuori, una stanza da un'altra, ma segna un luogo sospeso, aperto al possibile". Così l'architetto Michele De Lucchi ha presentato oggi la Porta della Speranza realizzata a San Vittore, la prima del progetto promosso dalla Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis del Dicastero per la Cultura e l'Educazione della Santa Sede in collaborazione con il DAP e realizzata dal Comitato Giubileo Cultura Educazione con Rampello & Partners, con il contributo di Fondazione Cariplo e con il patrocinio del Comune di Milano. Il progetto ha invitato grandi interpreti della cultura contemporanea a creare una serie di "porte artistiche" in relazione diretta con gli istituti penitenziari. Le opere, installate davanti alle carceri coinvolte, sono segni di passaggio e rigenerazione, rivolti ai detenuti e insieme all'intera comunità. La Porta di De Lucchi si compone di due alti battenti semichiusi, privi di telaio, che evocano un varco aperto all'ignoto. La superficie, definita da un bugnato sfaccettato ispirato a quello rinascimentale, in particolare a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, città natale dell'architetto. All'interno degli Istituti di pena coinvolti, l'iniziativa darà vita a itinerari educativi, laboratoriali e pastorali per accompagnare le persone detenute in un percorso di crescita personale e nel reinserimento a pieno titolo nella società. "Aprire una porta, anche quando non esiste un muro, significa riconoscere che nessuna vita è priva di futuro - ha spiegato il Cardinale José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione - Con questo progetto desideriamo affermare che la speranza non è un ornamento, ma una responsabilità condivisa: una possibilità che si rinnova proprio nei luoghi dove sembra più fragile". Dopo San Vittore, Porte della Speranza proseguirà coinvolgendo altri autori e istituti: la sezione femminile di Borgo San Nicola di Lecce con Fabio Novembre; Regina Coeli a Roma con Gianni Dessì; Santa Maria Maggiore alla Giudecca, Venezia, con Mario Martone; Pagliarelli di Palermo con Massimo Bottura; Canton Mombello di Brescia con Stefano Boeri; Secondigliano a Napoli con Mimmo Paladino; la sezione femminile del Giuseppe Panzera di Reggio Calabria con Ersilia Vaudo Scarpetta. Ogni interprete, in accordo con le direzioni dei penitenziari, costruirà il proprio progetto a partire dall'ascolto dei detenuti e della comunità carceraria. "La Porta della Speranza - conclude De Lucchi - è lì per dichiarare che la trasformazione è accessibile, che ogni passaggio può aprire uno spazio di consapevolezza, attesa e rinascita". (ANSA).