Notaio: La «legittima» e il lascito testamentario

Ho sentito promuovere ultimamente una campagna pubblicitaria sul lascito testamentario. Non avendo io figli, vorrei sapere che cosa comporta questa decisione. Posso escludere altri parenti, come i cugini? Sono obbligato a recarmi da un notaio?
Lettera firmata

Risponde l'esperto Arturo Dalla Tana Notaio

Il quesito dà l'occasione di affrontare il discorso sulla quota di legittima, vale a dire sull'obbligo di rispettare, nelle disposizioni testamentarie, le quote che la legge vuole che siano riservate necessariamente a talune categorie di eredi (il coniuge e i figli e, in assenza di figli, i genitori).

La risposta è abbastanza semplice: non avendo eredi necessari (la domanda non specifica se vi siano coniuge o genitori in vita, ma per semplicità di discorso ipotizziamo che sia così), il lettore con il testamento può fare ciò che crede. Soltanto se la successione si devolvesse senza testamento erediterebbero i parenti più prossimi, i fratelli o i cugini, che però non sono eredi necessari.

Ma quanto è attuale, oggi, la normativa sulla legittima? Se vanno riconosciuti il suo ruolo storico e le ragioni che hanno portato alla sua istituzione (nel Medioevo unico erede era il primogenito e in questo modo si formava il latifondo, una proprietà spesso di dimensioni enormi, non frazionata e per questo non curata, situazione che venne risolta con l'attribuzione ad ogni figlio di una quota del patrimonio ereditario), occorre riflettere se il ruolo della legittima sia giustificabile con la situazione attuale dell'economia, con l'esigenza di affidare l'azienda, ad esempio, al figlio che si dimostra più capace, o di non dissipare un patrimonio fatto di capacità e di conoscenze in insanabili conflitti fra eredi, ognuno tutelato nei propri diritti su una quota dell'eredità. 

E nemmeno il rispetto della quota di legittima risulta conforme all'esistenza di nuove famiglie e di nuovi matrimoni, con figli dell'uno e dell'altro genitore e figli nati in seguito dall'unione di entrambi. Il Notaio si trova spesso a cercare di dirimere e prevenire situazioni di questo tipo, per i quali una situazione soddisfacente non è agevole da trovare.

Ma la di là di situazioni complesse di questo tipo, anche la risposta alla seconda domanda (è necessario il Notaio?) è inevitabile: da un testamento scritto male, un testamento "fai da te" come purtroppo tanti se ne vedono, nascono difficoltà di interpretazione che spessano portano a conflitti lunghi, costosi e dolorosi. Il consiglio del Notaio non è certo obbligatorio. Ma si rivela molto opportuno. Quante volte gli eredi hanno allargato le braccia dicendo: se si fosse consultato prima di scrivere...