l'esperto risponde
Contributi versati all'estero e in Italia: come muoversi con l'Inps
Sono un cittadino italiano nato nel 1956; contributi lavorativi versati in Italia 2 o 3 anni, sono stato residente permanente in Usa dove ho lavorato fino a luglio 2022; sono rientrato in Italia... il social security Usa mi fa l'accredito sul conto presso un istituto bancario americano; potrei richiedere all'Inps la pensione sociale... Mi è stato detto, però che il SS americano si tratterrebbe il 33% dato che ho la residenza in Italia. Cosa succede se chiedo solo la pensione sociale in Italia all'Inps senza specificare che prendo già quella americana?
Lettera firmata
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Siamo nel campo delle convenzioni internazionali che regolamentano i casi dei lavoratori che hanno lavorato e versato contribuzione in stati diversi. Per gli stati dell’Unione Europea, per la Svizzera e per quelli che hanno sottoscritto una convenzione bilaterale la contribuzione versata in uno stato membro e quella versata in Italia sono utili per la maturazione del diritto a pensione. In altre parole i vari periodi di contribuzione di sommano per dare diritto alla prestazione pensionistica. Ai fini del calcolo dell’importo pensionistico funziona in modo diverso: ogni stato liquida la pensione sulla base delle regole proprie e dei contributi accreditati presso di sé. In questo caso specifico l’SS (social security) statunitense ha liquidato la pensione sulla base dei contributi accreditati fino al luglio 2022 e l’Inps liquiderà una “pensioncina” per i due o tre anni di contributi versati in Italia: questo avverrà al compimento del 67° anno di età. L’Inps non liquiderà una “pensione/assegno sociale” al compimento del 67° anno di età se non in presenza dei requisiti richiesti; vale a dire, cittadinanza italiana o equiparata, residenza stabile e permanente in Italia e possesso di redditi al di sotto dei limiti prestabiliti. Per il 2023 questi limiti sono rispettivamente: 6.542,51 euro per il richiedente singolo, e per quelli coniugati, 13.085,02 euro comprendendo anche il reddito del coniuge. Per cui il diritto all’assegno sociale non è automatico ma soggetto alle regole che ho, più sopra, esposto. Quanto al fatto che la SS Usa tratterebbe il 33% dell’importo di pensione mi giunge nuova; forse si riferisce, invece al fatto che, essendo residente in Italia, la sua pensione erogata dal “SS Usa” è assoggettata a Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) qui in Italia.
Infatti, le pensioni pubbliche sono assoggettate a tassazione solo in Italia se il contribuente ha la nazionalità italiana e non anche quella estera. Per evitare la doppia imposizione fiscale se il contribuente ha anche la nazionalità estera la pensione viene tassata solo in tale paese in questo caso dagli Usa; questo, ovviamente, dovrà verificarlo Lei direttamente. Non è possibile fare domanda di pensione in Italia e non dichiarare la titolarità di un trattamento estero, si incorerebbe nel reato di falso! Ovviamente,, come sempre in Italia per ottenere una pensione bisogna fare domanda; l’Inps automaticamente non eroga nulla; per cui, faccia una verifica sull’ipotetica trattenuta del 33% e, soprattutto, se questa sia legata alla titolarità di altro trattamento pensionistico. Se così fosse forse non le conviene chiedere una pensione in Italia perché, come già detto, verrebbe liquidata solo sulla contribuzione italiana e sarebbe veramente di pochi euro.
Paolo Zani
www.tuttoprevidenza.it