Langhirano
La spongata più buona è quella di Gina Ferri
Ha vinto la gara della Pro loco di Cozzano
Langhirano Cozzano ha eletto la «miglior Spongata». Nei giorni scorsi infatti, nella sede civica, si è disputata la terza edizione della gara organizzata da Pro loco di Cozzano.
Anche nella frazione di Langhirano, come in tutta la montagna della Val Parma, la spongata è una solida tradizione del periodo natalizio, che vede un susseguirsi di ricette e di accurate procedure per la preparazione. Un «segreto» connubio tra ingredienti e manualità, che si tramanda di generazione in generazione. La curiosità era tanta, anche tra i partecipanti, che non si sono risparmiati in commenti sulle spongate sfidanti, sempre con la stessa simpatica chiosa: «buona, ma la mia ha quel qualcosa in più».
15 le spongate che hanno concorso, tutte «fatte in casa», non solo a Cozzano, in quanto il tam tam della competizione è arrivato anche a Pastorello, Langhirano, Bazzano, Traversetolo e oltre. La giuria era formata da appassionati, Luisa Coruzzi, Franco Mutti e Stefano Rotelli neo consigliere comunale di Langhirano, in qualità di presidente, e poi dai professionisti, il cuoco Luigi Rossini dell’omonima trattoria in Cozzano e della maestra pasticcera Cinzia Malpeli della pasticceria Dolci Pensieri di Langhirano.
La vincitrice dell’edizione 2024 è stata Gina Ferri, cozzanese doc, mentre al secondo e terzo posto, rispettivamente Barbara Ollari e Marzia Pasquali, già vincitrice lo scorso anno. Tutte le spongate in competizione sono state poi offerte in assaggio al pubblico, in onore della sua origine come pane dell’accoglienza. La giornata è proseguita con la tombolata di Natale per il divertimento dei più piccini, ma anche dei grandi, condotta da Sara Barbieri. «Per la nostra comunità e per il nostro territorio montano - dice il presidente della Pro loco di Cozzano, Luca Pedesini -, sono momenti densi di significato e di condivisione. Queste occasioni sono utili anche per valorizzare le tipicità locali proprie del nostro Appennino, oltre a dimostrare che anche in montagna si può pensare ad un progetto di vita per le giovani coppie in una comunità inclusiva e che sa divertirsi».
M.C.P.