LETTERE

Non si può dire che i cani siano gay

Giorgio Mezzatesta

Gentile direttore,
un amico, affezionato lettore della Gazzetta, mi ha mandato, tramite Whatsapp, la foto di un calendario i cui protagonisti sono i cani, aggiungendomi un commento: «Quest’anno pare vadano di modo i calendari con gli animali e i loro comportamenti. Ne approfitto allora per chiederti se mi spieghi, anche attraverso il nostro quotidiano, perché il mio cane maschio monta altri cani del suo stesso sesso. Ho forse un cane gay?». No, la mia risposta può esser solo in senso negativo! E’ infatti abbastanza frequente osservare i cani maschi (ma anche alcune femmine) montare altri cani del medesimo sesso, così come anche peluche, le nostre gambe o, peggio ancora, quelle di estranei. Che significato può avere questo che per noi umani è un imbarazzante comportamento canino? I motivi si suppone siano diversi e così riassumibili: istinto sessuale, stress, gerarchia. Nel primo caso può accadere che l’animale monti una nostra gamba se nei paraggi c’è una femmina in calore che non lo accetta perché magari non è ancora pronta. Ecco che allora, per istinto, dirige la sua attenzione dove può aggrapparsi e simulare un accoppiamento, cioè, ahimè, proprio la nostra gamba! A volte può anche capitare di osservare che il cane monti un peluche, un cuscino o (doppio sic!) sempre la nostra gamba pur non essendoci vicino un femmina pronta ad accoppiarsi. In questi casi possiamo avanzare l’ipotesi che questo suo comportamento sia dovuto a fattori stressanti quali, per fare qualche esempio, la mancanza di attività fisica, la presenza di un animale non gradito, una educazione sbagliata che lo manda in crisi e, nel cucciolo, anche l’essere arrivato in una casa che non conosce. Pare infatti che il montare qualsiasi cosa aiuti il cane a combattere la tensione nervosa che ha accumulato. Infine è stato ipotizzato (ma i pareri sono discordanti) che i motivi di questo indesiderato comportamento siano da ricercare nel suo status di animale dominante: «Sono gerarchicamente superiore a te, qui comando io e quindi ti metto sotto!». Questa pare essere la risposta di quei cani a cui non si è stati capaci di far loro intendere chi, in famiglia, detiene lo scettro del comando. Così si permette loro di salire sul divano, sul letto, di mangiare per primi, di «subire« lunghe estenuanti coccole e baci. Che fare allora quando sorprendiamo il nostro cane che monta qualsiasi cosa che non sia una femmina pronta ad accoppiarsi? Possiamo bloccare questo suo modo di comportarsi con un «basta» non urlato ma deciso, oppure spostargli, con un piede, la zampa posteriore in modo che perda l’appoggio o, infine, portare la sua attenzione su qualcosa d’altro che lo possa interessare.