Lettere al direttore

Quegli esami urgenti


Buongiorno direttore, rivolgo tramite lei una domanda ad Asl. Per la seconda volta mi richiedono esami urgenti. Sono anche consapevole che sia necessaria un po' di comprensione per un servizio rivolto a tutti e non a tua esclusiva disposizione. Ma quello che non capisco è come sia l'organizzazione, che non può essere spiegata dal momento caotico che purtroppo stiamo vivendo. Davo per scontato che fossero preparati percorsi diversi proprio per le diverse necessità.
I fatti. Al primo esame urgente entro nel fascicolo sanitario: non c'è modo di prenotarlo. Provo tutti i giorni finché mi accorgo che la richiesta veloce scade dopo 7 giorni. Vado con la nuova richiesta al Cup e riescono a prenotarmela solo decisamente più avanti.
Nuova situazione. Da un'eco ad una spalla la necessità di una Tac per meglio visualizzare lesioni che necessitano di urgenti provvedimenti sia per l'impossibilità di movimenti quotidiani, per il dolore e per evitare conseguenze maggiori. Entro nel fascicolo sanitario: nessuna possibilità di prenotare. Vado al Cup: riescono a prenotarmela a oltre un mese ma non attraverso il percorso urgente, con quello andavamo oltre...
La sensazione è che ci sia un miscuglio di tutto. Pur con tutte le difficoltà non capisco perché non ci siano percorsi realmente distinti. Chi può aspettare 60 o 90 giorni può aspettarne di più. Per altri, 10 possono essere tanti.
Massimo Vecchi
Parma, 29 marzo