LETTERE AL DIRETTORE

Immigrazione e manovra fiscale

Gentile direttore,
vorrei soffermarmi su due temi che sono al centro dell’informazione in Italia: l’immigrazione e l’ultima manovra fiscale.
Per quanto riguarda il primo tema ritengo che anche questo Governo, al di là dei proclami di fonte «salviniana», echi degli slogans elettorali urlati nelle piazze dalla Destra, non riuscirà a modificare la situazione. Malgrado le accuse alle Ong di essere «i taxi del mare», le operazioni di salvataggio di queste organizzazioni sono state minoritarie, anzi addirittura in diminuzione. I numeri ufficiali parlano chiaro; sono quelli che il ministero dell’Interno ha pubblicato sul proprio sito «Cruscotto statistico giornaliero». Se prendiamo in considerazione i giorni dall’insediamento del Governo Meloni, troviamo che dal 22 ottobre al 4 novembre (ultimo rapporto del Viminale), sono sbarcati sulle nostre coste poco meno di 10.000 immigrati. Nello stesso periodo le quattro navi delle Ong ne hanno soccorsi un migliaio. Dunque i «taxi del mare» hanno avuto ben pochi «clienti», appena il 10% del totale. E gli altri? Sono arrivati autonomamente e poco meno del 50% sono stati soccorsi e fatti sbarcare da Guardia costiera, da Guardia di finanza, da pescherecci italiani e da navi mercantili. Inoltre, per stare in tema, nell’Italia «degli sbarchi», della rotta balcanica si parla poco, ancora meno della situazione del Friuli - Venezia Giulia, dove il sistema di accoglienza già nell’estate scorsa era assolutamente saturo. Rispetto all’anno scorso gli arrivi attraverso il confine italo - sloveno sono aumentati del 40% ed il flusso si è attestato su diverse migliaia di persone con numeri non molto diversi da quelli riferiti agli sbarchi. Soluzioni: le nazioni «ricche» come la nostra devono aiutare lo sviluppo economico e sociale di quelle meno sviluppate, rinunciando, se è il caso, a qualcosa al loro standard di vita che ha beneficiato, e tuttora beneficia, anche dello sfruttamento dei popoli dai quali provengono gli immigrati. Fondamentale sarà anche programmare un flusso preciso ed orientato all’inclusione, come richiedono da sempre anche le aziende italiane in cerca di manodopera indispensabile alle loro attività produttive. Sul piano interno occorre integrare coloro che sono arrivati in Italia e desiderano rimanere sul nostro territorio con una importante azione politica di istruzione e formazione professionale.
Il secondo tema è già stato oggetto di una mia lettera, cortesemente pubblicata dalla Gazzetta di Parma qualche settimana fa. Tanto tuonò che piovve; il nuovo Governo ha condonato totalmente o parzialmente le cartelle non pagate; è ovvio che ciò trova la mia più convinta opposizione ed è intuitivo comprenderne le motivazioni da parte di qualsiasi persona onesta, sottolineo onesta, ed intelligente.
A riguardo trovo corretto che si riesamini l’erogazione del reddito di cittadinanza in alcuni suoi aspetti; in specie trovo giusto perseguire coloro che ne hanno approfittato in modo disonesto. Perché allora non agire così fermamente anche verso i cittadini che non hanno adempiuto per anni (e magari lo fanno ancora incoraggiati dal provvedimento) al loro dovere pagando le cartelle per quanto stabilito ? La scienza informatica deve essere utilizzata per risalire a coloro che frodano lo Stato (che siamo noi!); la prova della malafede del Governo per il provvedimento su citato è il boicottaggio più o meno palese ai pagamenti per via «elettronica», strumento per dimostrare il traffico di transazioni. Infine per quanto riguarda le modifiche al bonus «del 110%» (al quale forse anch’io accederò prossimamente, ma in misura minore) con il senno del poi mi chiedo: «Si è trattato davvero di un provvedimento democratico?». Non credo soprattutto se riferito a quel 20% di italiani che non posseggono l’abitazione e quindi tale agevolazione se la sognano !
Come la volta scorsa porgo comunque «con spirito patriottico» al nuovo Governo i miei più sinceri auguri di buon lavoro, ma sicuramente con molto meno trasporto alla luce di quanto sopra scritto.
Maurizio Donelli
Collecchio, 20 novembre