LETTERA AL DIRETTORE

Patti Smith, un inno al sacro

Carla Maria Gnappi

Gentile direttore,
ho avuto il piacere di partecipare all'emozionante concerto di Patti Smith e ho apprezzato il bell'articolo di Pierangelo Pettenati.

Vorrei sottolineare un aspetto del concerto, che ha fatto da filo conduttore: il rapporto col creato di San Francesco. L'artista ha esordito dicendo di essere grata di essere a Parma (città per la quale, nel corso della serata, ha più volte ribadito il suo amore) proprio nel giorno di San Francesco. Poiché San Francesco amava gli uccelli, ha ricordato, lo ha citato presentando la storia del capitano di una nave che non salpa nel mare, ma nell'aria, tra le nubi, verso la Via Lattea e incontra ogni sorta uccelli: aquile, corvi, passerotti. Particolarmente toccante la sua lettura del Cantico delle Creature, di cui ha detto, sorridendo, che «le parole sono talmente belle da essere belle anche in inglese».

C'è un aspetto comune nella spiritualità di San Francesco e in quella delle popolazioni indigene, protagoniste della canzone «Ghost Dance»: la docile sottomissione allo Spirito che anima tutto il creato (significativamente, in «Ghost Dance» il «Grande Spirito» dei Nativi Americani è chiamato «Holy Ghost», Spirito Santo ) e la consapevolezza che di questo creato non siamo padroni ma custodi, come sottolinea nella sua enciclica "Laudato Si'" e nella recentissima esortazione «Laudate Deum» Papa Francesco, «Pope Francis», di cui Patti Smith si è, in più occasioni, dichiarata grande fan.

Mi permetta un'ultima nota: l'artista ha spesso citato anche un suo importante riferimento poetico: William Blake, il quale credeva che il poeta e il bambino possiedono la mistica capacità di vedere l'essenza divina di tutte le cose e di tutte le persone: «the human form divine», la divina forma umana, fatta di Misericordia, Compassione, Pace e Amore. Davvero è stato un bel momento, un inno alla fratellanza e alla difesa di beni comuni, che sia la terra, che sia la libertà.

E anche un inno al sacro, perché - prendo l'immagine dal poeta Davide Rondoni - l'arte gira intorno al sacro come le api intorno al miele. Anche quella che è stata o quella che oggi appare più trasgressiva, penso a tante discussioni e polemiche recenti su questo tema. Come dice Fabrizio Gatta, presbitero proveniente dal mondo dello spettacolo, può avere anche vie traverse la ricerca di Dio.