lettere al direttore
La presenza degli orsi e i nostri errori
Gentile direttore,
tempi duri per gli orsi in Italia. Per loro infatti è prevista una pioggia di abbattimenti. In Trentino, in particolare, per questi plantigradi è veramente un momento critico dato che il Consiglio provinciale ha dato il via libera all’uccisione di otto esemplari all’anno se considerati pericolosi o confidenti. Ma cosa significa la parola confidenti per questi animali selvatici?
Significa che hanno acquisito piena fiducia nell’essere umano, non avendone più paura. Provo a fare un po’ di chiarezza su quest’ultima definizione di cui siamo responsabili noi che, coi nostri sbagliatissimi comportamenti, finiamo per compromettere la vita di questi animali.
Molti filmati su Facebook ritraggono le persone che si avvicinano agli orsi, certamente attratte dal loro aspetto simpatico soprattutto quando sono cuccioli, offendo anche loro del cibo. Una foto, che ahimè ha ricevuto molti «mi piace» ritrae una donna accarezzare un orso sulla groppa come se fosse un grosso cagnone. Rendere confidenti questi animali cioè renderli fiduciosi nelle persone è un gravissimo errore. Se un orso non agisce secondo quelli che sono i suoi naturali comportamenti etologici, invece di tenersi a debita distanza dall’uomo, suo nemico e non sua preda, non più intimorito, può finire per avvicinarsi alle case divenendo anche un potenziale pericolo.
Se si vuole salvaguardare l’ambiente e il patrimonio faunistico e permettere una normale coesistenza tra gli uomini e gli animali selvatici deve entrarci nella zucca che non possiamo commettere questi errori. Gli orsi, essendo patrimonio indisponibile dello Stato, vanno salvaguardati come «res communitatis» cioè di tutti. I boschi non sono roba nostra, noi non ne siamo padroni e non ne possiamo disporre per i nostri piaceri. E dovrebbe essere compito della politica educare i cittadini a comprendere queste cose e a come vivere nei territori che sono la casa degli animali selvatici.