Lettere al direttore
L'invisibile di Latina
Davanti a fatti del genere non ci sono commenti che possano descrivere il comportamento del datore di lavoro di Latina. Ma una riflessione deve essere fatta: quella di una assenza totale di chi dovrebbe controllare, denunciare, reprimere fatti che tutti conoscono. Quanti articoli di giornale, inchieste televisive abbiamo visto sul caporalato e la loro gestione di un collocamento criminale che gestisce questa gente invisibile, senza nessuna possibilità di poter fare valere diritti sindacali normali di un paese democratico. Dove sono e cosa fanno gli ispettorati del lavoro? Nulla.
Dicono di avere poco personale e allora perché la politica non fornisce carabinieri, polizia, esercito per fare finire queste «porcherie»? Tanti governi si sono succeduti e nulla è stato fatto concretamente: signori senatori, signori deputati, parlate di combattere l'evasione fiscale ebbene questi datori agricoli non versano contributi, denunciano al fisco che cosa? I contratti agricoli ci sono e prevedono tempi flessibili, chiamate a giornata e contributi da versare minori rispetto a quelli dell'industria ma questi imprenditori, che non si accontentano, danneggiano lo Stato e tutte quelle aziende agricole che si comportano secondo le leggi.
Abbiamo assistito a un fatto di barbarie che non riusciamo a descrivere tanto è grave; un fatto che muove la bocca della politica: tante condanne verbali, ma tanta ipocrisia nelle conseguenti azioni concrete. Servono controlli della Finanza, delle presenze giornaliere, delle forme contrattuali, della formazione e prevenzione sugli infortuni. E per prima cosa il rispetto della dignità umana.