lettere al direttore
Quella mamma al cellulare
Egregio direttore,
la tecnologia è un grande aiuto.
Oggi tutto corre veloce e prima bisognava scrivere a mano e fotocopiare con la carta carbone. C'è
stato un grande salto di qualità lavorativa. Di sicuro io faccio parte di una fascia di età che mi vede spesso in difficoltà di fronte al nuovo.
Osservo la velocità di apprendimento nei ragazzini. Ma anche l'uso in modo troppo spesso discutibile.
Oggi tutto, o quasi, deve essere condiviso sui social. Anche le notizie più banali. Purtroppo anche notizie che non vorrei mai leggere. Poi c'è l'uso smodato e fuori contesto.
Un episodio vissuto in diretta mi ha lasciata alquanto perplessa.
Attendevo il mio numero per sbrigare una operazione in posta, una bambina di non più di 4 anni aggrappata alla giacca della mamma che cercava di attirare la sua attenzione, ma la mamma era presa da una interminabile telefonata.
La bambina piangeva. A quel punto attiro la sua attenzione: «Signora, mi scusi, ma non può rimandare la telefonata? Ascolti sua figlia. Sicuramente è più importante».
In un negozio nel quartiere San Leonardo hanno esposto un cartello con scritto «Non serviamo clienti mentre parlano al telefono».
Anche i commenti sui social sono un termometro della scarsa preparazione letteraria, anche la più elementare.
Il mio appello è quello di avere meno distrazioni telefoniche, di fare meno uso dei social e di aumentare la lettura di libri e giornali.
Parma, 22 aprile