LETTERE AL DIRETTORE

La liberazione di Raimondi

Cesare Modarelli

Egregio direttore,
leggo sulla Gazzetta la notizia che mai avrei voluto leggere ma che sapevo sarebbe successo prima o poi. Parlo della liberazione di Salvatore Raimondi reo di sequestro di persona con morte non voluta dell'ostaggio. L'ostaggio, lo ricordiamo tutti, era il piccolo Tommy di soli 18 mesi ucciso la sera stessa del rapimento da una improbabile banda di sequestratori improvvisati: se fossero stati dei professionisti, ora racconteremmo un'altra storia. Per me non c'è differenza tra chi ha ucciso, chi ha collaborato, chi ha organizzato, chi non sapeva, chi non immaginava, chi credeva, bla bla bla...... Sono tutti quanti colpevoli e avrebbero dovuto essere condannati al fine pena mai. Ma la riforma dell'ordinamento penitenziario prevede privilegi per buona condotta con sconti sulla pena. Ma sconti al piccolo Tommy non ne sono stati fatti, non erano nemmeno preventivati da questi tre rubagalline malefici. Raimondi si è sposato in carcere, ora è libero di vivere la sua vita(se così possiamo definirla) libero di farsi una famiglia di avere una casa e un lavoro. Tutte queste cose sono state negate a Tommaso nel modo più crudele. E la cosa che mi fa più male è la totale assenza di pentimento. Vergogna!

Parma, 30 agosto