lettere al direttore

Lo stop alle auto a metano

Vincenzo Spadini

Egregio direttore,

la Gazzetta di Parma, nell’edizione del 1° ottobre, riporta la notizia in prima pagina a caratteri cubitali, della disposizione della Regione Emilia Romagna del divieto di circolazione delle auto alimentate a Benzina/Gpl e Benzina/metano. Non le nascondo il mio stupore accompagnato da incredulità nel constatare la decisione di mettere sullo stesso piano il contributo generato da motori alimentati a Gpl e quelli a biometano nella casistica delle fonti che alimentano l’inquinamento atmosferico. È vero che le macchine Euro 2 hanno una combustione interna che provoca una fuoriuscita non più in linea con i parametri che oggi vengono applicati per combattere le polveri sottili. È però fuorviante fare apparire che la causa della decisione presa dipenda dai carburanti impiegati e non da motori obsoleti. Questo non è accettabile. Tralascio per un attimo di ricordare da quali fonti viene ricavato il biometano, per sostenere che anche il metano fossile è carburante non inquinante. Questa certezza, dimostrata da decenni di analisi e confronti, è stata presa a prestito da uno studio di qualche anno fa per affermare che se le macchine circolanti fossero alimentate a metano, per il 35%, la pianura Padana sarebbe immune dall’inquinamento atmosferico, fonte di altissimo impatto sulla salute dei residenti contribuendo negativamente alla loro qualità della vita. Il metano è anche il più sicuro; in caso di fuoriuscita, si disperde e non ristagna a differenza del Gpl.

È da un lustro che il biometano è entrato nella casistica dei carburanti impiegati nell’autotrazione. Oggi il suo impiego rappresenta il 70% dell’erogato. Esso viene totalmente prodotto in Italia. Una peculiarità non trascurabile se si pensa alle fonti di acquisto da paesi di precario regime democratico, con tutto quanto ne consegue. Il biometano è un carburante che viene ricavato dalle deiezioni animali e dai rifiuti organici, contribuendo così allo smaltimento dei rifiuti portando beneficio alla tutela dell’ambiente. Perciò è incredibile la decisione presa dalle case automobilistiche di non produrre più motori alimentati a biometano. C’è un vecchio adagio di andreottiana memoria che così recita: pensando male si fa peccato ma, spesso, ci si azzecca.

Sala Baganza, 2 ottobre