LETTERA AL DIRETTORE

Quegli slogan che ricordano le Br

Patrizia Adorni

Gentile direttore,
dopo aver letto e ascoltato centinaia di interventi sulle esecrabili canzoni di giovani inneggianti il tempo del fascio, le chiedo come mai Parma non ha, allo stesso modo, condannato la scritta che inneggia alle Br, che tanti morti han fatto tra il '70 e il '90, comparsa sui muri dell'Università in vicolo Grossardi oppure in piazza Garibaldi e in via Mazzini, ove qualcuno ha affisso immagini inneggianti il capo dell'organizzazione terrorista col mitra in mano Mario Moretti, usando il logo di una famosa birra con un uomo baffuto.

Questo brigatista, insieme ad altri personaggi del calibro di Curcio e Franceschini, è stato condannato dallo Stato italiano per essere la «mente» del sequestro Moro.

Non solo Parma (la Parma antifascista) non ha battuto ciglio - anche se piena di telecamere che potevano individuare i colpevoli - ma l'amministrazione non li ha nemmeno fatti togliere.

Per me questo è molto molto grave, perché si dà ancora una volta un segnale che se la violenza viene inneggiata da sinistra, va tutto bene; se viene da destra, no.