Confindustria: a Parma i due presidenti

Il presidente di Confindustria uscente Giorgio Squinzi e il presidente designato Vincenzo Boccia sedevano uno accanto all’altro in prima fila in Fiera a Parma. Lo ha rilevato in apertura dei lavori il moderatore, il direttore del Tg1 Mario Orfeo, che li ha salutati dal palco. Lunghi applausi dalla platea della seconda giornata "Imprenditori, i geni dello sviluppo". 
E’ un passaggio del testimone assolutamente informale. Squinzi è il presidente in carica fino all’assemblea privata del 25 maggio, che voterà per confermare la designazione di Boccia che da quel momento sarà il nuovo leader degli industriali. Debutterà poi in pubblico, il giorno dopo, alla tradizionale assemblea annuale pubblica.
Squinzi ha chiuso oggi i due giorni del convegno di Parma: come presidente di Confindustria è stato il suo ultimo intervento ad un evento istituzionale pubblico dell’associazione. Boccia ha dribblato i giornalisti. 

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ULTIMO DISCORSO PUBBLICO DA PRESIDENTE: SQUINZI COMMOSSO. 
«Vi incoraggio, di cuore, a proseguire nel nostro bellissimo impegno, fatto di tante soddisfazioni e qualche delusione, nel nostro quotidiano e inesauribile atto di essere sempre e comunque imprenditori, tesi sempre con tutta la responsabilità che ci contraddistingue a fare sempre più grandi le nostre imprese e il nostro Paese». Giorgio Squinzi chiude il suo ultimo intervento pubblico da presidente di Confindustria. La platea di Parma gli riserva un lungo applauso mentre lui sul palco è visibilmente commosso e ringrazia ancora «tutti e in particolare la squadra» che ha lavorato con lui negli ultimi quattro anni.
Squinzi aveva iniziato sottolineando: «Io sono nato imprenditore, in una famiglia di imprenditori, ed ho cercato anche in questi anni di comportarmi come imprenditore per il bene di tutto il nostro sistema associativo», dice il presidente uscente di Confindustria, Giorgio Squinzi, al convegno di Parma, l'ultimo suo intervento come leder degli industriali ad un evento istituzionale pubblico di Confindustria. 

"NUOVE FORME DI CONTRATTAZIONE". «Chiudo il mio mandato di presidente con il rimpianto di non aver convinto coloro che si occupano di sindacato dell’opportunità di riflettere sui nuovi temi fondativi l’azione negoziale», dice ancora Squinzi al pubblico in Fiera. «A Vincenzo Boccia lascio il compito, non semplice, del confronto che dovrà portare fuori dalle liturgie del secolo scorso». Contratti e relazioni industriali, dice Squinzi, sono temi «che devono essere strettamente collegati alle prospettive e alla configurazione delle fabbriche del futuro. Industria 4.0 richiederà inevitabilmente al sindacato di conciliare le modalità del confronto con il tempo sempre più rapido in cui si compiono le scelte industriali. La responsabilità e l’abilità sarà coniugare l’efficace esercizio del ruolo con un mondo produttivo in sempre più rapida evoluzione».
E avverte: «Piaccia o non piaccia l’innovazione aperta genererà per tutti la necessità di nuovi ruoli e nuove modalità nelle relazioni industriali».
C'è un altro «compito» che, nel suo intervento, affida al presidente designato Vincenzo Boccia, a cui passerà il testimone a fine maggio: «Compito di Confindustria è anche costruire nella opinione pubblica una nuova visione e una nuova sensibilità nei confronti dei nostri mondi produttivi». 

ELOGIO A RENZI. Nel suo discorso finale, Giorgio Squinzi ha detto che «per coordinare politiche tecnologiche e settoriali, con le conseguenti politiche di ristrutturazione industriale e finanziaria» è oggi anche «necessaria una visione ed una sensibilità politica delle istituzioni all’altezza della sfida». Serve quindi una «sensibilità che il governo Renzi ha fino ad ora oggettivamente dimostrato in molti provvedimenti. Ci auguriamo che si continui sulle scelte intraprese, che queste vengano ampliate e rese sempre più facilmente accessibili, perché troppo spesso registriamo come la decisione politica venga rallentata, se non mortificata, dalla sovrapposizione burocratica dei regolamenti attuativi». 

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