Così Piazza Duomo torna all'antico splendore Foto
Foto di Elisa Contini
Piazza Duomo sta per tornare al suo antico splendore dopo oltre trent’anni di continui restauri alla Cattedrale e al Battistero. A primavera (al più tardi in estate) si concluderanno i lavori alla facciata Nord del Duomo (quella rivolta verso piazzale Salvo D’Acquisto).
Si tratta dell’ultimo importante intervento (tra i tanti che si sono susseguiti in epoca recente) sui gioielli artistici della piazza, che ha previsto una completa ripulitura e consolidamento della facciata. Il costo ammonta ad oltre 430 mila euro ed è coperto dai fondi dell’8 per mille destinati dallo Stato al restauro dei beni artistici (da non confondere con quelli della Chiesa cattolica).
Una volta smontati tutti i ponteggi «saranno visibili le policromie finora rimaste nascoste - rimarca Sauro Rossi (Fabbriceria del Duomo) - e la percezione di tutta piazza Duomo cambierà radicalmente». Uno spettacolo mozzafiato che già ora è in gran parte visibile a chi visita la piazza. «Si tratta di un intervento fondamentale - aggiunge Rossi -. Gli ultimi restauri alla facciata nord risalgono ad oltre cento anni fa».
Sulla facciata nord è stato realizzato un intervento di ripulitura meticoloso dalla ditta «Archè restauri», molto simile a quello effettuato nella torre campanaria.
«I lavori sono iniziati nel corso del 2015 – spiegano Stefano Volta e Silvia Simeti di “Archè restauri” –. All’appello mancano solo gli interventi sulla torre mozza e la revisione delle coperture delle cappelle laterali. I restauri alla facciata sono in gran parte conclusi e sono consistiti in una stuccatura meticolosa con materiali antichi delle pietre e dei mattoni, per evitare infiltrazioni d’acqua».
Per rispettare i colori originali delle pietre e conservare le preziose lavorazioni (sono presenti, tra l’altro, fregi con archetti ciechi e archi in corrispondenza delle cappelle) sono state utilizzate anche le nanotecnologie. «Abbiamo utilizzato dei nano-silici – sottolineano i restauratori – per effettuare delle microstuccature. Questa tecnica permette infatti di stuccare fessure sottilissime, impossibili da effettuare con le malte tradizionali».
Nel corso dei lavori sono state sostituite più di 50 pietre non recuperabili. «Si tratta di un intervento estremamente complesso – rimarcano i restauratori – Per sostituire una sola pietra servono 3-4 giorni di lavoro».
Quelle sostituite sono pietre di Manciano e provengono da cave vicine a Grosseto.
«Gli studi effettuati dai geologi dell’Università – precisano Volta e Simeti – hanno stabilito che si tratta del tipo di pietra più simile all’arenaria del nostro Appennino utilizzata originariamente».
I restauri e le manutenzione ai “gioielli” di piazza Duomo sono continue. «Come Fabbriceria a breve dovremo programmare una serie di interventi di manutenzione ordinaria – precisa Rossi –. I primi monumenti restaurati negli anni '80 ormai hanno bisogno di essere sottoposti ad altri lavori. Si tratta soprattutto dell’abside del Duomo e dei torrini del Battistero».
Qualsiasi intervento di manutenzione ha dei costi elevatissimi. «Per il solo restauro dei torrini del Battistero – conclude Rossi – abbiamo stimato una spesa di circa 100 mila euro».