Luna ghiacciata di Giove

Nell’oceano nascosto di Europa, una delle più interessanti lune di Giove, ci sarebbe il mix chimico ideale per la vita. Lo indica la ricerca guidata da Steve Vance, del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, che estende così il numero dei luoghi che nel Sistema Solare potrebbero ospitare Et. L’oceano sotto i ghiacci di Europa, descritto sulla rivista Geophysical Research Letters, si affianca a quello presente su una delle lune di Saturno, Encelado, ai laghi di idrocarburi di un’altra luna di Saturno, Titano, e allo stesso Marte.
Per i ricercatori del Jpl sotto i ghiacci di Europa sarebbe attivo un ciclo chimico simile a quello che alimenta la vita della Terra. «Europa, con Encelado, è la migliore candidata a ospitare forme di vita nel Sistema Solare», ha detto John Robert Brucato, dell’Osservatorio di Arcetri dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). «Sono sempre di più - ha aggiunto - gli studi che, come questo, ne dimostrano la possibilità».
Analizzando i dati di Europa, i ricercatori hanno analizzato in particolare i processi che portano alla produzione di ossigeno e idrogeno e che sulla Terra sono fondamentali al ciclo della vita. Un elemento importantissimo è l’interazione chimica dell’acqua con le rocce (chiamata 'serpentinizzazionè), che su Europa sarebbe più efficiente che sulla Terra. «Sono indizi - ha aggiunto Brucato - che ci fanno sperare che esistano forme di vita anche lì, ma per avere certezza dovremmo mandare missioni scientifiche». Per questo nel 2022 è in programma Juice, una missione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) cui partecipa anche l'Inaf, e in futuro forse potranno essere inviati robot capaci di perforare il ghiaccio per raggiungere gli oceani nascosti.
Nel Sistema Solare possibili candidati per la vita sono anche Titano e Marte, anche se in modi molto diversi. Titano, per esempio, non ha acqua salata, ma grandi laghi ricchi di idrocarburi, e perciò di carbonio; Marte, che oggi è arido, potrebbe aver ospitato vita in passato e il compito di cercarla è della missione ExoMars, dell’Esa e dell’agenzia spaziale russa Roscosmos. «Potrebbero esserci laghi sotterranei - ha detto Brucato - e considerando l’incredibile capacità di resistenza di molte forme di vita, ad esempio i batteri estremofili che vivono in ambienti 'impossibilì come le miniere di uranio, alcuni microrganismi potrebbero ancora resistere in piccole nicchie, in condizioni estreme. Per questo - ha concluso - c'è tanta attesa per la missione ExoMars, che per la prima volta potrà perforare la superficie fino alla profondità di due metri».