Pietro Grasso a Reggio: "Oggi c'è un'avvilente caduta etica"
«Il Paese oggi è scosso da un’avvilente caduta etica, dalla corruttela, dall’abuso delle funzioni e delle risorse pubbliche, dal crescere delle diseguaglianze e della marginalità, da un allontanamento dei cittadini dai partiti e dalla politica». Lo ha detto oggi il presidente del Senato Pietro Grasso, a Reggio Emilia per la celebrazione del 25 Aprile.
Grasso ha aggiunto che occorre «reagire con la nostra opera, con la nostra intelligenza e il nostro cuore per opporre al cinismo, all’egoismo e all’indifferenza lo spirito di quegli anni, quello spirito che la Resistenza ha impresso per sempre nel concetto stesso di cittadinanza e di libertà».
Secondo il presidente Grasso questo dovere grava «soprattutto sulla politica, che deve tornare a servire il bene comune; ad animare spinte ideologiche soprattutto fra i giovani; a pensare e costruire progetti strategici per il futuro del Paese; ad offrire a tutti l’opportunità di realizzarsi».
Il presidente del Senato ha ricordato i sacrifici fatti dai tanti giovani che furono protagonisti della Resistenza: «Durante la pagina più buia per il nostro Paese, donne e uomini valorosi si misero al servizio della Patria, rischiando la propria vita e tutto quello che avevano, per riscattare l’Italia dalla vergogna della dittatura fascista e dell’oppressione nazista. Ciascuno aveva radici, ragioni e sentimenti differenti, eppure tutti erano uniti dall’unico grande ideale di liberare il Paese e renderlo migliore».
«Reggio Emilia - ha aggiunto Grasso - ha contribuito a quella causa in maniera straordinaria, pagando un prezzo altissimo e doloroso: 626 caduti fra i suoi oltre 9.500 combattenti volontari; 1200 civili deportati; più di 8.000 militari internati nei lager tedeschi; l'incendio di interi paesi; la vile uccisione di centinaia di civili, fra cui donne e bambini, vittime della barbara regola fascista della rappresaglia contro popolazioni incolpevoli e inermi. Un sacrificio giustamente riconosciuto con il conferimento alla città della Medaglia d’oro al valor militare, e con la gratitudine dell’Italia intera di cui oggi mi faccio interprete con commozione».
Nei discorsi ufficiali del presidente del Senato non mancano riferimenti all'attualità: «Nel cuore dell’Europa stiamo vedendo tornare rigurgiti di nazionalismo e recinti di filo spinato, proprio tutto ciò contro cui hanno combattuto le nostre partigiane e i nostri partigiani». Lo ha detto il presidente del senato Pietro Grasso a Reggio Emilia, nel discorso conclusivo delle manifestazione del 25 Aprile.
«Proprio loro che hanno dato la vita - ha detto Grasso - che hanno subito le rappresaglie, per avere aiutato i fuggiaschi e i perseguitati, per avere difeso la libertà e la dignità degli altri, posso immaginare cosa penserebbero oggi del cinismo con cui certi Paesi vorrebbero abbandonare chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà, quei Paesi che rispondono alla disperazione con muri e barriere».
PIETRO GRASSO AL MUSEO CERVI: "IMPORTANTE LIBERARSI ANCHE DALLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA". Nella sua giornata in Emilia, Grasso ha visitato il Museo Cervi di Gattatico (foto). «La vicenda della famiglia Cervi - ha dichiarato Grasso nel pomeriggio all'Istituto Cervi - ci ricorda come la Liberazione fu possibile perché uomini e donne di diversa estrazione scelsero di essere parte di un più ampio progetto di riscatto sociale». Nell'occasione, la seconda carica dello Stato ha parlato anche delle recenti condanne per 'ndrangheta a Reggio: «In questo giorno della Liberazione è importante anche liberarsi da questi poteri che sono fatti di prepotenza, intimidazione e violenza. Dobbiamo unirci contro questo male dell'infiltrazione della criminalità organizzata».