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Giornata europea contro la tratta di esseri umani: anche Parma dice no - Foto

Anche Parma aderisce alla Giornata Europea contro la Tratta, che il 18 ottobre celebra la sua 16° edizione, promossa dal Numero Verde Nazionale Antitratta, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e la cittadinanza su questo fenomeno mondiale.
La Regione Emilia Romagna ha previsto diverse iniziative e attività di sensibilizzazione sul tema. 
Anche l'Assessorato alle Politiche sociali guidato da Ettore Brianti ha organizzato un momento di sensibilizzazione per la cittadinanza. Questa mattina, in piazza Garibaldi, si sono ritrovati il Sindaco Michele Guerra, l'Assessora alla Partecipazione e all' Associazionismo Daria Jacopozzi, l'Assessore Ettore Brianti insieme ad operatori, associazioni del territorio e a tante ragazze e cittadini per dire no a questo fenomeno, spesso sommerso ma sempre più presente, attuale e cruento. 

"Oggi siamo qui, noi case di accoglienza, unite insieme con un unico obiettivo: lottare contro la tratta degli esseri umani. Questo per noi significa aiutare le vittime e potenziali vittime di tratta sotto tutte le sue forme e sfumature: principalmente sfruttamento sessuale e sfruttamento lavorativo - hanno detto le associazioni parmigiane -. Portiamo avanti questo lavoro assieme al comune di parma dalla fine degli anni 90 ad oggi.

In questi 20 anni abbiamo affrontato insieme i vari mutamenti del fenomeno della tratta che, in particolare dopo la pandemia covid 19, ci hanno messo di fronte nuovi scenari: siamo ancora una volta chiamati come rete territoriale ad un impegno per sviluppare sinergie e modalità operative nuove di contrasto alla tratta, avendo sempre come obiettivo mettere al centro la persona.

Oggi si registra infatti una diminuzione delle prese in carico nei progetti dovute non a una diminuzione del fenemeno ma alla difficolta’ di intercettare i target di persone coinvolte in dinamiche di sfruttamento e tratta, di mettere in campo strumenti che incentivino l’emersione e il racconto dei vissuti delle potenziali vittime, di offrire percorsi di integrazione che tengano conto del rischio di re- trafficking.

La nostra rete “anuket” e’ composta da varie case di accoglienza: di mano in mano, centro aiuto alla vita, festival of praise and care, istituto buon pastore, pozzo di sicar. la nostra peculiarita’ e’ lo stretto e sinergico lavoro di rete che contraddistingue il nostro lavoro quotidiano.

Dalla protezione delle persone vittime, all’accompagnamento sul territorio verso l’integrazione e l’inclusione, per una nuova vita di persona libera!"