Bmw Serie 4, capolavoro di meccanica e design
Quando una «comune» Serie 4 non ti stuzzica abbastanza (ma allora sei un po’ difficile…) e un’M4, coi suoi 100.000 euro, sfora il budget. Per «soli» 80.000 euro scarsi (ma con qualche optional la cifra lievita) ti porti a casa un’M4 in salsa «soft», ma il cui 3 litri 6 cilindri in linea doppio turbo di cavalli ne snocciola 370, e tutto sommato è più potente di un’M3 di due generazioni fa (e in più ha la trazione integrale, prerogativa di M4 Performance).
Se nuova Bmw Serie 4 Coupé è di per sé un capolavoro di design, meccanica e tecnologia informatica, nella declinazione M440i xDrive la sorella a due porte di Serie 3 raggiunge un grado di pathos da strappare lacrime, e di gioia.
La calandra a maxi doppio rene verticale è un atto di coraggio che il pubblico approva, a giudicare dagli sguardi tutti concentrati sul frontale, bello anche di notte grazie a fari con fascio di luce Laser. E poi la linea laterale, così armonica e così aggressiva con i cerchi da 19 pollici, le pinze freno di colore blu e le minigonne che strusciano terra. Le «virgole» di Led dei gruppi ottici di coda, il diffusore e il doppio scarico completano una sagoma da sport coupé che è al tempo stesso classica e hi-tech.
Sbaglia chi crede che all’interno guidatore e passeggeri viaggino sacrificati: non solo M440i è un supercomputer con display, pulsanti e comandi vocali (e gestuali) da ammiraglia, ma è pure sorprendentemente comoda. Purché si viaggi in 4 (di più non è consentito) e a patto che si guidi in Comfort Mode (o in Eco Pro, per contenere al massimo le economie di marcia).
E arriviamo così al cuore dell’esperienza: il 6 in linea longitudinale è un drago di potenza e soprattutto erogazione della forza, 500 Nm dalla curva che resta costante per un arco di 3.500 giri (1.500-5.000 giri/min). Poi premi il tasto Dynamic e dal menu a sfioramento imposti la sottocategoria Dynamic Plus: lo sterzo, gli ammortizzatori, il cambio sequenziale a 8 rapporti e l’elettronica del propulsore stesso si coalizzano per prosciugare ogni riserva di energia di una coupé che si trasforma in una supercar, e brucia la distanza 0-100 in 4 secondi e mezzo. Tutto quanto mentre un sound metallico fa da drammatica colonna sonora.
Chissà i consumi, si dirà. Dipende: a ritmo di battaglia, il dato è disarmante, al passeggio invece non è poi così distante (sotto i 10 l/100 km) da un turbo benzina da 2 litri. Merito della tecnologia mild hybrid 48 Volt, cioè un mini-circuito elettrico per il recupero dell’energia in frenata, e il successivo intervento in partenza da fermi, ma soprattutto a velocità costante, disaccoppiando per alcuni istanti il 6 cilindri dalle ruote (funzione «coasting», o veleggio).
Un’auto dai due volti, insomma, una GT da corsa prestata alla strada, ma anche elegante «citycar» iscritta alla facoltà di ecologia. Ha pure un buon vano bagagli (440 litri). Inattaccabile. Se Sua Maestà M4 è extraterrestre, allora M440i è la prima tra gli «umani».