Al volante della nuova Peugeot 308

Aldo Tagliaferro

Per i conservatori dissipiamo subito i dubbi: la nuova 308 con cui Peugeot si inserisce nello strategico segmento C  non rinnega nulla del suo passato, ovvero razionalità, affidabilità, prestazioni, confermando sotto il cofano i “vecchi” benzina Puretech e diesel Blue HDi che non hanno bisogno di presentazioni.

Ma siccome parlare di motori endotermici nel 2021 è diventato un delitto, ecco che i riflettori sono tutti per la plug-in hybrid che è sicuramente un gioiellino di tecnica: regala una sessantina di km in puro elettrico (tempi di ricarica da 1h e 40 a 7h e 05 a seconda della potenza) e si declina in due livelli di potenza, 180 e 225 Cv.

E con la hybrid, che alza l'asticella del listino a partire da 36.750 euro (5 porte 180) ben 12mila euro sopra l'entry level “tradizionale” Peugeot accontenta sicuramente anche i “progressisti” che non potranno che amare un design moderno, sportivo, deciso eppure elegante (soprattutto per la 5 porte), un pieno di tecnologia da ammiraglia del XXI secolo, interni completamente reinventati e dominati dalla consolle touch da 10”. Insomma, un'auto moderna nei contenuti e nel look che sbandiera sicuramente l'ibrido d'ordinanza ma che farà fatalmente volumi (almeno nel futuro prossimo) con i motori endotermici.

Le dimensioni si fanno importanti, con la berlina che guadagna la bellezza di 11 cm (4 metri e 36) e la wagon che ne aggiunge 6 per un imponente 4 e 64. In entrambi i casi si perdono 2 cm in altezza, conferendo alla media del Leone un appeal sportivo e riducendo l'altezza da terra (occhio ai marciapiedi in manovra). Aumenta il passo (la wagon 2 e 73...) a vantaggio dell'abitabilità, ma lo spazio sotto i sedili per i passeggeri posteriori è migliorabile.

Abituati dalle recenti novità Peugeot (su tutte 208), al look aggressivo con la “lama” verticale dei gruppi ottici anteriori e la calandra generosa abbiamo già fatto l'occhio ma 308 se possibile lo migliora.

Quello che più ci ha colpito nel test drive è il perfetto bilanciamento della 308, “francese” nella taratura delle sospensioni e “tedesca” nel grip sul misto: un compromesso perfetto. Esagerando, la versione hybrid denuncia un minimo di deriva, ma del resto le batterie pesano... Al volante, confermatissimo l'i-Cockpit con il volante mignon, tanto delizioso in manovra e preciso in inserimento, quanto scomodo se si è alti e  si vuole mantenerlo alto per una guida sportiva perché risulta difficile leggere la suggestiva strumentazione 3D (ma 7 milioni di clienti hanno già promosso la filosofia Peugeot). Intelligenti e ampi i vani portaoggetti, ampio il bagagliaio (che si spinge fino a un notevole 1634 litri nella versione Ice). 

Dashboard moderno, con tanti spigoli (troppi?) ma di buon impatto. Per il menù tecnologico, dall'Adas all'infotainment basta chiedere: non manca nulla. Dagli efficientissimi fari full Led Matrix all'hi-fi griffato Focal, dal volante riscaldato allo schermo che si configura a piacimento come uno smartphone. Il tutto rigorosamente made in France, a Mulhouse.

 


   SECONDO NOI    

Ci piace
Design d'effetto soprattutto per la station wagon, davvero sportiva. Comportamento su strada convincente anche ad andature sostenute. Tanta tecnologia a bordo. Seduta ergonomica  e confortevole.

Non ci piace
Qualche spigolo di troppo nel design del dashboard e un paio (ma giusto un paio) di plastiche cheap. Poco spazio per i piedi dei passeggeri posteriori. Versione Ibrida cara.