Volvo, dal mild hybrid al plug-in: la via svedese all'elettrificazione
BOLOGNA Si può essere sostenibili in tanti modi: eliminando gli articoli monouso negli uffici, ripulendo i mari dall plastica, progettando attività produttive senza effetto su clima e ambiente. Ebbene, tutto questo Volvo già lo fa o si sta attrezzando; il 2025 è la data di arrivo di diversi progetti green, come utilizzare materiali riciclati per almeno il 25% delle parti in plastica di tutte le Volvo.
E poi - visto che è di auto che parliamo - c'è la sacra via dell'elettrificazione che Volvo ha abbracciato ben prima di altri e che si declina in tre step: il full electric che vedrà la XC40 come primo alfiere (sarà svelata il 16 ottobre), l'ibrido plug-in e il cosiddetto mild hybrid, una tecnologia che non consente la guida totalmente elettrica ma permette di recuperare l'energia cinetica in rilascio e in frenata riducendo consumi ed emissioni (fino al 15%).
Partiamo da qui, perché questa tecnologia debutta sui Suv XC90 e XC60 sia diesel che benzina. Ed è fondamentale per avere in circolazione (sempre nel 2025) un milione di Volvo elettrificate. Non fate confusione: non significa totalmente elettriche ma che dispongono di sistemi elettrici.
Tornando al mild hybrid, non è solo il portafoglio a beneficiare dei consumi (c'è però un delta prezzo di 1500 euro) perché migliora nettamente anche la sensazione al volante: partenze soft con l'avviamento elettrico, tanta potenza quando serve e guida intelligente in modalità B (Brake by wire): sarà presto questo il nuovo standard di Volvo.
Ma abbiamo testato anche l'ibrido plug-in con motori Twin-Engine che Volvo ha in gamma già dal 2014 anche se il ritardo delle nostre infrastrutture le rende ancora mosche bianche in Italia; abbiamo guidato la V60 con motore benzina ed elettrico (sull'asse posteriore) che consente alcune decine di chilometri in puro elettrico. Con un selettore sul tunnel si può anche scegliere di tenere "immagazzinata" l'energia per utilizzarla al momento più opportuno, magari in un centro storico. La potenza non manca (si parte da 262 Cv e con il T8 si passano i 400...) e la trazione - sempre utilizzando il drive mode - diventa integrale o da off-road.Impressioni? Un confortante silenzio a bordo, soprattutto alle basse velocità, partenze fulminee e una buonissima dinamica di guida. Del resto sotto l'insegna Polestar si celano le Volvo elettrificate ad alte, anzi altissime prestazioni. Meglio abituarsi in fretta: il 2025 è dietro l'angolo.
Impossibile elencare tutte le varianti elettrificate della Casa svedese: sono 42 (considerando modello, motorizzazione e gommatura, variante tutt'altro che secondaria per valutare consumi ed emissioni). Siccome in Italia non c'è nulla di semplice, 10 godono dell'ecobonus da 1500 euro, 6 pagano l'ecotassa da 1100 euro e altri 6 quella da 1600 euro. Da non credere. Ah, il range di prezzo dei modelli ibridi - dai Suv XC a berline e station passando per le cross country (unica esclusa la V40 in run out) - va da 45.150 a 87.550 euro.