Salone di Tokyo tutte le novità

Aldo Tagliaferro

TOKYO  Si contano sulle dita di una mano i modelli che fanno il loro debutto in questi giorni al 46° Tokyo Motor Show. Assenti le Case europee (tranne Renault che lancia la Clio, che qui si chiama Lutecia, e Mercedes che prova la carta del diesel ibrido in Oriente) la scena è tutta dei padroni di casa che sfornano un bel po’ di concept ma poche auto pronte per il mercato. Tutte con il consueto denominatore di questi tempi: l’elettrificazione. Vediamole.

La fotogallery

HONDA 
Qui la chiamano Fit ma per noi è la cara vecchia Jazz. Vecchia nel senso che quella in arrivo è la quarta generazione, ma basta un colpo d’occhio per capire quanto sia ringiovanita nel look, più attuale e morbido nelle linee, piacevolmente minimale nell’abitacolo. Sedurrà il pubblico femminile per la praticità (il tunnel centrale è perfetto per appoggiare la borsa, i sedili posteriori spariscono in un amen) mentre agli uomini potrebbe intrigare l’inedita  variante crossover (Crosstar). Per tutti c’è di serie la tecnologia ibrida con tanto di logo «e:HEV» che fa il debutto proprio su Jazz. Arriverà a metà 2020 ed è già la reginetta del Salone.
MAZDA 
 Se c’è un modello che può rivaleggiare per attenzione dei media è il primo veicolo di massa totalmente elettrico prodotto da Mazda. Si chiama MX-30, è un crossover di 4.395 mm che stilisticamente gioca carte importanti perché sviluppa il Kodo design mettendo l’uomo al centro: frontale con effetto 3d, montante posteriore molto inclinato e di colore diverso dalla carrozzeria, portiere «freestyle», ovvero quelle posteriori non ci sono. Si apre quella anteriore e quindi - a libro - lo sportellino, eliminato dunque il montante centrale. Il risultato è una linea della fiancata pulitissima e un ingresso molto facile. Qualche dubbio lo abbiamo, invece, sul fascione di plastica che raccorda i paraurti. All’interno affascina la scelta dei materiali: si fa ricorso al sughero e (nelle portiere) alle bottiglie di plastica riciclata. Un bel segnale sia nel senso dell’innovazione che in quello della sostenibilità. L’autonomia (Wltp) è di 200 km. Mazda fa sul serio: già preordinabile (34.900 euro e fino al 31 marzo 2020 la wallbox casalinga da 7,4 kW è in omaggio), Mx-30 fra qualche mese arriverà sul mercato europeo. Teniamola d’occhio 
NISSAN 
Due concept (ovvero il futuro prossimo) per Nissan che intanto sta portando al debutto sulla berlina Skyline uno step  evoluto del ProPilot in grado anche di cambiare corsia e superare. Uno, Imk, è una citycar dalle forme squadrate per la mobilità urbana del futuro. Ben più intrigante lo sport utility Aryia: un motore elettrico per asse (dunque awd), un look di grande impatto nello stile e nella carrozzeria perché da lontano pare opaca, da vicino brilla per le particelle di vetro annegate nella carrozzeria. Inaugura un nuovo corso stilistico per Nissan e a breve dovrebbe diventare un modello vero e proprio. Splendido l’abitacolo minimale e lussuoso: l’unico comando fisico è il pulsante di avviamento e una sola manopola opera il monitor da 12”3. La aspettiamo.

TOYOTA 
Se vent’anni fa puntò sull’elettrificazione prima di tutti, oggi fa un’altra scelta controcorrente: dedica il suo spazio al Salone a robot, intelligenza artificiale e guida autonoma, niente auto vere e proprie. Quelle si trovAno nel vicino Future Expo dove si vedono lil prototipo della nuova Mirai a idrogeno (l’assenza di infrastrutture in Italia la rendono per noi un puro esercizio di tecnologia) e un paio di veicoli elettrici molto compatti e dalle forme estreme, come LQ. La cugina di lusso Lexus sfoggia uno spaziale concept elettrico LF-30. Se lo vede Batman, è suo.  

SUBARU 
Qualcuno deve pur ancorarsi alla tradizione: la casa delle Pleiadi oltre alla Final edition della sua «belva» Sti, toglie i veli alla futura Levorg: station di grande impatto stilistico, frontale importante e coda con personalità. Nuovo il motore 1.8 a iniezione diretta turbo.

SUZUKI 
Parecchie novità, tutte per il mercato interno però. Come Spo, concept ibrida plug-in da città che cambia (letteralmente) il posteriore azionando un tasto. Oppure Hanare («cottage solitario» in giapponese) senza volante e double-face, nel senso che non c’è un davanti e un dietro. Propulsione elettrica, guida autonoma. Chissà se un giorno viaggeremo così.
MITSUBISHI 
Presenza ridotta in Europa, ma qui è ancora una potenza. Fa scalpore per le linee da spider il due posti Mi-Tech, Suv aperto compatto sia ibrido plug-in che elettrico 4wd. Per ora è una suggestione.

La fotogallery delle curiosità a Tokyo