Formula 1, il derby Fraboni-Costa

Paolo Ciccarone

BARCELLONA - E' stato un Gran Premio di Spagna che ha parlato emiliano. Da un lato la Ferrari, che ha portato in pista il nuovo motore evoluzione e che ha nell'ingegner Luigi Fraboni il responsabile dei motori, ovvero Parma vista dal motorista. Dall'altra la Mercedes, con le modifiche aerodinamiche sviluppate in collaborazione con l'ingegner Aldo Costa. Ovvero Parma vista dal telaista.

E' un derby che in qualifica è finito a vantaggio dell'ingegner Costa, vista la prima fila della Mercedes. Però la Parma motoristica si è difesa molto bene: se vogliamo limitarci alle velocità massime, il motore Ferrari ha saputo tirare fuori qualcosa di più rispetto alla Mercedes. Volendo essere buoni si può dire che il derby tecnico made in Parma è finito in pareggio. Hanno funzionato (benissimo) le novità aerodinamiche della Mercedes ma ha funzionato anche il motore Ferrari. Sarà argomento di discussione fra i due quando, in piazza, dovranno davanti a un aperitivo, ricordare questi momenti.

E nella discussione stavolta entra di prepotenza anche la Dallara Haas di F.1 perché le due monoposto made in Varano De Melegari hanno segnato in qualifica il settimo e ottavo tempo. Ovvero quarta fila, a ridosso dei grandi con Grosjean e Magnussen e poi entrambe le monoposto a punti in gara (7° e 10° posto) e mettiamoci pure un altro aspetto locale. Ovvero il fatto che le prime monoposto montano tutti freni della Brembo, con l'ingegner Mario Almondo, di Parma, responsabile della azienda bergamasca. Un mix di successo, tecnologia e ricerca che ha come comune denominatore Parma, diventata vera fucina di talenti. Da quelli acquisiti, come Luigi Fraboni ("Preferisco fare il pendolare da Maranello a Parma tutti i giorni piuttosto che lasciare questa città dove ci sono ritmi, sapori e tradizioni tali di cui non saprei farne a meno") per arrivare ad Aldo Costa che ha cambiato ruolo operativo alla Mercedes: "Preferisco passare più tempo a Parma con la famiglia piuttosto che a Brackley in Inghilterra. Faccio ancora il pendolare ma garantisco che vivere qui cambia molto la prospettiva".

E parlando di tecnici ad alto livello, Mario Almondo vive a Bergamo ma..."Appena posso scappo a Parma, fra amici, parenti e atmosfere uniche, anche se a Bergamo sto benissimo e si vive benissimo, anzi sembra quasi una Parma diversa sotto certi aspetti ma molto simile per altri". Ovvero vivere in provincia non vuol dire non poter esercitare ad alto livello.