MOTORI

Toyota, è bZ4X il «patriarca» elettrico

Lorenzo Centenari

E alla fine anche il maggiore Costruttore al mondo, critico - per bocca del suo boss - sull’auto elettrica come unico paradigma di mobilità futura, si adeguò alle logiche globali. O meglio: Toyota bZ4X - per ora - un’auto sola. Da cui prenderà piede, tuttavia, una intera famiglia. Che di cognome firmerà bZ, da «beyond Zero».

Conosciamo ora il patriarca. Che somiglia a RAV4, ma che con RAV4 non divide nemmeno un bullone: l’altezza complessiva è inferiore di 85 mm, gli sbalzi più brevi e il passo più lungo di 160 mm. Buon per gli occupanti: 1 metro di distanza tra le due file di sedili. In configurazione a trazione anteriore, bZ4X sarà alimentato da un motore elettrico da 204 Cv, mentre per il modello «dual motor» a trazione integrale (in vendita successivamente), potenza massima di 217 Cv.

Gli accumulatori agli ioni di litio hanno una capacità di 71,4 kWh e - in attesa di omologazione - dovrebbero fornire un’autonomia di oltre 450 km. Una carica dell’80% potrà essere raggiunta in circa 30 minuti con ricarica rapida da 150 kW: la percorrenza potrà in ogni caso essere massimizzata con l’uso di un tetto a pannelli solari. bZ4X, infine, la prima Toyota equipaggiata di sistema Steer-by-Wire: eliminando il collegamento meccanico tra volante e ruote anteriori, un programma elettronico (One Motion Grip) regola l’angolo del pneumatico in base alle intenzioni del guidatore, senza la necessità di girare una mano dopo l’altra. Da provare, non appena l’auto - primi mesi del 2022 - arriverà in Italia.