Motori

Active Tourer atto II

Aldo Tagliaferro

Il crossover della Serie 2 da 34.600 euro. E in estate arriverà la versione ibrida plug-in. Bmw, salto nel futuro digitale. Senza dimenticare la flessibilità

Non chiamatela più monovolume, l'etichetta fuori moda non si addice a una reginetta con il blasone di Bmw. Oggi si dice crossover ma la missione è quella di 7 anni fa quando la prima generazione di Serie 2 Active Tourer avvicinò a Bmw tanti clienti nuovi, attirati da un prezzo se non basso almeno accessibile, tanto spazio e flessibilità a bordo, una rassicurante trazione anteriore e il tradizionale «piacere di guida».

La nuova Active Tourer è un salto nel futuro: un concentrato di tecnologia e digitalizzazione (quasi tutta di serie) e un look moderno dove il doppio rene anteriore è sempre più importante. E soprattutto non poteva non essere elettrificata: batterie di quinta generazione per i modelli ibridi plug-in in arrivo prima dell’estate e mild hybrid riveduto e corretto per i modelli a benzina.

Una breve carta d'identità di un'auto molto europea e made in Germany (nel continente l'88% delle 430mila Active Tourer vendute): 4,386 la lunghezza (32 mm in più), 1,824 la larghezza (+24), 1,576 l'altezza (+21) per un'abitabilità migliorata, soprattutto dietro. Il bagagliaio è onesto: 406 litri (fino a 1455). E i sedili - lo diciamo subito - sono i più comodi della categoria. Nuove luci Led davanti e dietro, griglia generosa che «invade» il cofano, maniglie elegantemente a filo carrozzeria e posteriore pulito completano il quadro di una vettura per il resto abbastanza in linea con il suo passato.

Dentro invece la rivoluzione è totale: design pulito, domina il grande curved display, spariscono i tasti, il tunnel centrale è di rara intelligenza. Le diavolerie digitali sono infinite, dal sistema operativo 8 con controllo vocale di ultima generazione che distingue fra guidatore e passeggero, ai sistemi di assistenza alla guida da ammiraglia e rigorosamente di serie. E quello che non si acquista subito magari si aggiunge dopo “over the air”, aggiungendo contenuti (ad esempio i sedili con funzione massaggio) da remoto, esattamente come si aggiorna il software. Benvenuti nel futuro.
Capitolo prezzi: gamma semplificata grazie alla dotazione più ricca con tre allestimenti (oltre al base, Luxury e M Sport) e un listino che va da 34.600 a 45.860 euro.

I motori? In attesa delle plug-in da 236 e 245 Cv e 90 km di autonomia elettrica, ecco un diesel riveduto e corretto (150 Cv) e due benzina aggiornati a tre e quattro cilindri con potenze da 136 a 218 Cv (la 223i anche a trazione integrale). Insomma, nonostante la svolta elettrica Bmw ai suoi motori tradizionali ci tiene e ne migliora consumi e prestazioni.
Per la prima volta da quando esiste, ecco una Bmw senza iDrive: domina il touch, ma non è detto che sarà la nuova regola di Bmw.

Si diceva del mild hybrid: è di seconda geneazione sui benzina con il motore elettrico integrato nella trasmissione. Fornisce fino a 14 kWh (19 Cv) con un sistema a 48 Volt che recupera energia in modo adattivo, «legge» e ottimizza, cioè, la situazione del traffico (incroci, veicoli che precedono ecc). Oltre all'iDrive sparisce anche il cambio: Active Tourer è solo automatica (per fortuna) Come va? Il piacere di guida non è esattamente quello di una Bmw «tradizionale», ma lo sterzo è sufficientemente diretto, la visibilità e la posizione di guida ottime. Si fatica un po' a leggere la strumentazione (piccola), mentre il display centrale è perfetto. In autostrada è silenziosa, nel misto rolla poco nonostante l'altezza.


  Secondo noi  

CI PIACE
Tecnologia all'avanguardia (head-up display, sistemi Adas, software e connettività), comodità a bordo da categoria superiore, consumi ridotti, grande praticità nella gestione dei sedili, frontale di impatto

NON PIACE
La strumentazione digitale con caratteri piccoli e troppe informazioni è poco immediata, lo sterzo è buono e adeguato al crossover, ma ci piacerebbe che fosse “più Bmw”.