Il test
Al volante di nuovo Citroën C5 Aircross
Si rinnova il Suv: l'ibrido plug-in da 225 Cv sposa la comodità francese. Da 43.350 euro
Per Citroën C5 Aircross siamo al tradizionale facelift a tre anni dal lancio, l'occasione per ritoccare il design e aumentare i contenuti. Quello che - per fortuna - non cambia sono i contenuti che abbiamo apprezzato fin da subito del Suv di Citroën, a partire dalle eccellenti sospensioni a smorzatori idraulici che tengono alta la tradizione della Casa insieme ai sedili Advanced Comfort, due elementi che per certi versi avvicinano la sensazione di viaggiare in berlina anche se siamo al volante di un Suv di 4 metri e mezzo.
Il cambiamento più importante riguarda il frontale, completamente riprogettato: il doppio chevron è ancora quello che conosciamo dal 2016 (Citroën ha appena annunciato - da settembre - la decima evoluzione in 103 anni dell'iconico logo) ma la firma luminosa sottile che prosegue con un'elegante punteggiatura lungo la calandra migliora il look, rendendolo più presente. Led tridimensionali anche nei gruppi ottici posteriori, ma sono nuovi anche i cerchi. All'interno il generoso touchpad da 10” è come sospeso al centro della plancia, ben visibile ma non sempre intuitivo da gestire.
Abbiamo guidato le versione al top, quella ibrida che gestisce una potenza complessiva di 225 Cv: al motore benzina 1.6 da 180 Cv si aggiunge un'unità elettricda da 80kW e un pacco batterie da 13,2 kWh. Tradotto: circa 55 km in puro elettrico (fino a 135 km/h), emissioni ridotte in un range fra 28,7 e 40,6 g/km e una coppia di 360 Nm. La prestazione c'è, ma non aspettatevi una supersportiva: C5 Aircross è una grande passista e un'auto ideale per la famiglia. In chiave ibrida non manca né la modalità di guida “Brake” per massimizzare il recupero di energia né la funzione e-save per conservare il pieno elettrico quando più ci serve. Tempi di ricarica in linea con i tempi: un'ora e 40 con il Wallbox e 7 ore dalla presa domestica (la buona notizia è che entrambi i cavi sono di serie). I dolori - semmai - arrivano quando è l'ora di fare un raffronto con le versioni diesel o benzina: al di là dei vincoli di tempo di ricarica e autonomia, il listino della Hybrid 225 Ë-EAT8 (la sigla del collaudato automatico a 8 rapporti, una garanzia) parte da 43.350 euro e arriva a 47.100. A parita di versione si parte da 31.200 per il PureTech 130 e 32.700 per il BlueHDi 130. Una differenza importante che rende davvero vantaggioso l'ibrido plug-in solo con un utilizzo che sfrutti al meglio la cinquantina di km a zero emissioni. Interessante, comunque, la formula di finanziamento Simply Drive: anticipo ridotto a 6.636 euro e poi 36 rate da 250 euro al mese, inclusa manutenzione (fino a 30mila km) e Wallbox. Altro punto a sfavore dell'ibrido è la ridotta capacità del bagagliaio che parte da 460 anziché 580 litri.
E al volante? Come si diceva le sospensioni rendono credibile il claim «tappeto volante» scelto da Citroën, lo sterzo asseconda bene la guida e la frenata è ben modulata. Il peso delle batterie si sente soprattutto in accelerazione e nel misto veloce ma complessivamente C5 Aircross se la cava benone ovunque. Inutile dire che i sistemi di sicurezza Adas ci sono tutti e consentono una guida estremamente rilassata anche in autostrada.
Secondo noi
CI PIACE
I ritocchi fanno bene al design dando più carattere. Display centrale funzionale e ben visibile, seduta molto comoda, sterzo piacevole, eccellente il lavoro delle sospensioni.
NON PIACE
Il limite dei Phev è ancora il costo elevato a fronte di un'autonomia elettrica limitata: il confronto con il diesel è duro... Poche òe emozioni al volante, ma C5 Aircross è nato per essere passista.