ALFA ROMEO

Giulia e Stelvio, l'era del cockpit digitale

Lorenzo Centenari

Quando la differenza sta nei dettagli, anzi nei semplici accessori. Alfa che piace non si cambia, si aggiorna e si uniforma
alle mode del momento. Per essere viste sotto una nuova luce, a Giulia e Stelvio basta sostituire i fari. Scompaiono dunque i precedenti gruppi ottici xenon, spazio - finalmente - a moderni fari a matrice di Led dall’architettura tripartita (vedi Tonale, vedi anche l’Alfa Romeo SZ del 1989).

Belli, ma i Full-Led Adaptive Matrix alzano pure il grado di sicurezza: regolazione del fascio anabbagliante in base alla velocità e rilevamento altri veicoli per disabilitare automaticamente gli abbaglianti. Le geometrie del Trilobo Alfa restano immutate, ma è differente il disegno della grata a nido d’ape di griglia centrale e prese d’aria. Ti siedi al volante e inquadri un bel cockpit digitale: era ora.

Il display TFT da 12,3” si incastra dentro la solita cornice a cannocchiale e propone tre configurazioni grafiche: Evolved e Relax più minimaliste, Heritage più classica, con la chicca delle ultime cifre di tachimetro e contagiri in senso capovolto, omaggio alle Alfa anni Sessanta. Debuttano infine gli aggiornamenti over-the-air per l’infotainment e - soprattutto - il certificato digitale secretato NFT (Non-fungible token).

Al volante, lo stesso squisito sapore di sempre: sterzo reattivo, rollio minimo, cambio automatico a 8 rapporti veloce come un doppia frizione. L’ibrido? No, grazie. Non ancora. Porte aperte questo weekend: Giulia 2023 da 49.150 euro, Stelvio da 53.150 euro.