IL TEST

Al volante di nuovo Duster. Ecco come va

Lorenzo Centenari

La terza generazione del Suv più amato. Tanto spazio e consumi ridotti. Due versioni ibride e una Gpl: l'elettrico può attendere...

Niente spine, niente «elettroshock», solo una seduta di «elettro-stimolazione». Dacia Duster atto terzo rimane aggrappata ai motori a benzina: accetta giusto di sperimentare un paio di tecnologie di elettrificazione «auto-ricaricabili», così il suo folto pubblico non deve cambiare alcuna abitudine. Duster si elettrizza, ma conserva in gamma pure la versione (di gran lunga) più apprezzata, ovvero la bi-fuel benzina-Gpl. Ok, ma le new entry sono le due motorizzazioni ibride, alias Duster TCe 130 («soft») e Duster Hybrid 140 («full»). E come si comportano? Non vuoi mai che pure l’ibrido abbia il suo perché.

Più spazio

Nuovo design «boxy» a parte, rispetto a prima gli ingombri quasi non cambiano: sempre una lunghezza di 4 metri e 34 (vedi scheda). In seguito allo «switch» tra vecchia e nuova piattaforma (CMF-B Renault, vedi anche Clio e Captur), Duster 2024 è tuttavia più spaziosa sia per chi siede dietro (passo di 2 metri e 66), sia soprattutto di vano bagagli (594 litri: è un record?). Da fuori a dentro: il nuovo cockpit virtuale da 7” non è di serie sulla base (Essential), ma in fondo la base (solo su Duster Gpl) se la filano in pochi.

E con buona ragione, visto che con poche migliaia di euro in più (allestimento Expression) hai sia il cockpit digitale, sia il nuovo display di infotainment da 10,1”, ora più sporgente e con Apple CarPlay e Android Auto wireless (ove la navigazione, come sulle top di gamma Journey ed Extreme, non sia inclusa).

Al volante

Tasto start, si parte. Dacia sostiene di avere ridotto la rumorosità interna di circa 2 db: in assenza del fonometro, la sensazione di un maggior comfort acustico, ma anche tattile (il volante, il cambio) e dinamico (telaio più rigido, minor rollio) la assaporerà anche chi di mestiere non fa il collaudatore. I materiali? Tanta plastica (riciclata) e poche imbottiture, ma l’assemblaggio è a regola d’arte.

La sigla Duster TCe 130 nasconde un 3 cilindri 1,2 litri turbo benzina da 131 Cv con confettura mild hybrid 48V (vedi Renault Austral), associato a un fluido manuale a 6 marce. Repetita iuvant: a dispetto dell’omologazione ibrida, il 1.2 TCe essenzialmente è un motore a benzina, che guidi in tutto e per tutto come un benzina. La sottile architettura elettrica composta da un motogeneratore e una batteria da 48 volt di tensione immagazzina l’energia recuperata in frenata e decelerazione e la restituisce in accelerazione, ma anche in accensione e in manovra da fermi. Niente potenza extra, niente guida in full electric, tuttavia i consumi calano di circa il 10%, fermandosi (come da trip computer) a poco più di 5,0 l/100 km. Non ultimo, Duster mild hybrid è anche l’unica Duster, dopo la (triste) scomparsa di Duster Diesel, a declinarsi (anche) in configurazione 4x4 (di tipo «vero», benché sprovvista di ridotte).

Hybrid 140

Dall’ibrido «fantasma» a un ibrido assai più influente. Per Duster Hybrid 140, vedasi Captur E-Tech: un 4 cilindri 1.6 da circa 90 Cv si allea a due motori elettrici (motogeneratore + motore di trazione da 50 Cv), una batteria da 1,2 kWh, una sofisticata trasmissione automatica (Multi-Mode) con innesti a denti (no frizione) e pratica mini-levetta «shift-by-wire». In città si esprime che è un piacere: la modalità EV (a basse andature), lo sprint atletico sui primi metri, la frenata rigenerativa. Il discorso cambia, invece, se si imbocca l’autostrada: forti accelerazioni fanno perdere la connessione naturale tra il motore termico e la trasmissione, generando rumore e macchiando una media consumi che su un percorso misto è invece inferiore al mild hybrid (5,0 l/100 km spaccati). Duster full hybrid va… studiata.

Le prime proiezioni danno sempre Duster Gpl come la più gettonata. E si comprende: dal risparmio alla pompa all’autonomia di percorrenza (due serbatoi da 50 litri ciascuno, autonomia di oltre 1.300 km), passando per il prezzo, che attacca a 19.700 euro (Essential), anziché a 22.900 euro (salvo incentivi) come per Duster TCe 130 (Expression) e a 26.400 euro per Duster Hybrid 140 (idem). A cristallizzarsi sul Gpl, tuttavia, si rischia di farsi scappare l’occasione di conoscere un nuovo stile di guida. Altrettanto sostenibile, altrettanto intelligente, altrettanto Duster.