AUTO ELETTRICHE

Hyundai Inster, il city Suv low cost

Lorenzo Centenari

Quello dei city Suv a propulsione elettrica è un mercato che (sul lungo termine) apre a buone prospettive, ecco allora che Hyundai fiuta l’opportunità e imbarca dalla Corea, destinazione Europa, il proprio «ambasciatore».

Lo accompagna un’etichetta che è una garanzia di alto indice di interesse: quella di elettrica «low cost» (o quasi). Il nome è Hyundai Inster e in gran parte, almeno nel design, è di derivazione Hyundai Casper, Suv con motore a benzina che il colosso di Seul già vende in patria.

Propulsore a parte, si segnalano altre sostanziali differenze: le misure, per esempio, sono superiori, Inster in lunghezza fa 3 metri e 84 e di capacità di carico fa 280 litri (che diventano 351 litri se si fanno scorrere in avanti le sedute posteriori, niente male per un «micro Suv»). Registro hi-tech e arredamento minimal in abitacolo: due display digitali da 10,25” e tutti gli assistenti elettronici alla guida che ci possono venire in mente, dalla guida autonoma livello 2 alla frenata automatica in retromarcia.

Due configurazioni di motore-batteria: la Inster di ingresso eroga 97 Cv e tra una ricarica e la successiva percorre 300 km (batterie da 42 kWh), mentre Inster «Long Range» è più potente (115 Cv) e più «autonoma» (355 km grazie a batterie da 49 kWh). Ordini in Italia da settembre, le consegne entro fine 2024. I prezzi? Non ancora formulati, si fa strada tuttavia l’ipotesi che partano da meno di 20.000 euro. Un territorio, ovvero, frequentato oggi da un solo mini Suv elettrico, cioè Dacia Spring.