Il nostro test

Nessuno come Duster, il Suv di Dacia Gpl, 1400 km con un pieno, da 19.900 euro

Lorenzo Centenari

La terza generazione sale di livello, ma rimane qualche neo

Non serve spulciare tra i dati di vendita, basta guardarsi intorno: più della metà delle auto di nuova o recente immatricolazione sono Suv.
L’offerta è vasta: decine di Suv così diversi tra di loro e, sotto sotto, così uguali. A parte uno: Dacia Duster, vero e proprio Robin Hood che dal 2010 ruba ai ricchi l’esclusiva di guidare un Suv, e che nel corso del 2024 (dopo la prima rivoluzione nel 2017) si trasforma.
È cosa buona e giusta? Sì, perbacco. Ma non tutto è oro ciò che luccica.
Pendolando tra un quartiere e l’altro, da un casello autostradale all’altro, Duster atto terzo incrocia spesso e volentieri il proprio sguardo con una marea di Duster di prima e di seconda edizione.
Specchiandosi nel proprio passato, si compiace del suo nuovo look: sempre robusto, semplice, essenziale, ma un po’ più moderno, più proporzionato, più geometrico, benché le dimensioni pressappoco restino le stesse (4 metri e 34 di lunghezza).
I paraurti in materiale plastico ecosostenibile tinto all’origine rafforzano l’immagine da offroad. A loro volta, i passaruota in plastica speciale «Starkle» priva di vernice camuffano i graffi. Quelli lievi: se ti inzucchi con baldoria contro un «panettone», non aspettarti miracoli…

Appreso che lo spazio abbonda per chi guida, come per chi accompagna (davanti, come dietro), oltre che per i bagagli di accompagnamento (a seconda della motorizzazione, vano di carico da 430 a 517 litri di capacità minima), la frugalità spartana di precedente Duster apre ora a un certo non so che di Silicon Valley: a meno che non ci si accontenti dell’allestimento Essential (un nome, un perché), ecco finalmente un «must» come il quadro strumenti digitale (7”), mentre il display centrale di infotainment cresce di superficie (10”) e si evolve alla tecnologia wireless per l’accoppiamento con lo smartphone, ma ancora non convince al 100% (navigazione dal caricamento lento, saltuari «blackout»).
Bene gli ADAS, alcuni (avviso superamento limite dei 30 km/h…) escludibili tramite un click.
Accessori a parte, tra i quali i pratici ganci portatutto YouClip (di serie), l’impressione è quella di una qualità costruttiva che chiamare «low cost» è ormai del tutto improprio, ma che è ancora leggermente inferiore agli standard dell’Europa occidentale, o di Corea e Giappone: chiamali «value for money».
Nuova Duster assapora per la prima volta l’ibrido, per giunta a due gradazioni diverse: il 1.2 TCe (mild hybrid 48 volt), il 1.6 (full) Hybrid, vedi Clio e Captur. Ma la sua grande passione è sempre il Gpl, e allora è giusto farsi un giro con new Duster Eco-G. Gioie e dolori. Gioie dai bassi consumi del motore «mille» 3 cilindri da 101 Cv (6,5 l/100 km a benzina, 8,0 l/100 km a gas), i modesti costi di rifornimento Gpl, la maxi autonomia combinata: due serbatoio da 50 l ciascuno, percorrenza di quasi 1.400 km (guidando calmi). Dolorini dovuti a un cambio manuale a 6 marce dal feeling vagamente rudimentale e a performance all’esatto opposto di un Suv high-performance (0-100 km/h in 13,2 secondi). A un piacevole molleggio sulle buche fa da contrappeso un dondolio marcato in curva e questo vale indipendentemente da motore e trazione 4x2 o 4x4 (solo su 1.2 TCe).
È ancora un Suv speciale, Duster? Sì, perché a quel prezzo non c’è l’ombra di un competitor diretto. Già, il prezzo: Duster Gpl parte da 19.900 euro, che di tempi come questi è poca cosa. Ricordiamo tutti come, al lancio, Duster fosse «il Suv da 10.000 euro»: un’altra epoca. E un’altra auto, di valore assai più basso che non quella odierna.

Gli accessori «InNature»
Nel catalogo c'è di tutto: perfino il «Pack Sleep» per dormire. Ma costa più di duemila euro
C’è chi compra Duster per spendere (relativamente) poco e c’è chi compra Duster per spendere «bene» e usare Duster per fare un sacco di cose. Comprese quelle più… strane. Per completezza di dotazioni e fascia prezzo, le due configurazioni top di gamma avvicinano il Suv franco-rumeno ai Suv generalisti: gli allestimenti Journey (più chic) ed Extreme (più outdoor), entrambi da 23.100 euro (a GPL), aggiungono dettagli di stile (cerchi e vernici bicolore, vetri oscurati, etc.) e di comfort (clima automatico, keyless entry, caricatore smartphone). Duster è sin dalla nascita un compagno di avventure: per gli spiriti «selvaggi», sfogliando il ricco catalogo accessori «InNature» c’è il Pack Sleep, il kit per trasformare l’abitacolo in un letto vero e proprio, con tanto di materasso (190x130 cm), cuscini, coperte, «comodino» e provvidenziali tende oscuranti. Costa 2.104 euro, ma porti sempre con te una mini camera d’albergo. Con tanti saluti al camper.