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Seat, il restyling di Ibiza e Arona

Lorenzo Centenari

L'elettrico? Può attendere...

L'una è l’eterna ragazza che si chiama come un’isola da sballo, l’altra è il mini Suv che è come l’alter ego di quella ragazza, proiettato in un mondo di adulti. Per una manciata d’anni hanno nicchiato, ora Seat Ibiza e Seat Arona tornano in partita con il pieno di energia. E no, non energia elettrica. Non subito: le «baby Seat» conoscono i gusti del loro pubblico, ancora affezionato ai «drink» a base di benzina, piuttosto che a… elettrizzanti cocktail.

Restyling sobrio, ma chirurgico. Le novità 2026 di Arona (sempre 4 metri e 16 di urban Suv) rispecchiano le novità 2026 di sorellina Ibiza (sempre 4 metri e 06) e si concentrano al frontale: fari Full Led più sottili, nuova griglia esagonale in stile vagamente Audi single frame, un nuovo paraurti. Vista laterale: nuovi cerchi in lega fino a 18”. Vista posteriore: nuovo diffusore, fari Led di serie, sempre il «lettering» Ibiza e Arona manoscritto. Nessuna rivoluzione, tuttavia entrambe appaiono più robuste, più mature, più moderne. E meglio in grado di rivaleggiare nei rispettivi tornei, molto competitivi, specie nel caso di Arona (quanto è lungo, nel 2025, il catalogo Suv compatti?).

Salendo a bordo, un piccolo ma decisivo salto qualitativo c’è e si vede. O meglio: si sente. Sempre al suo posto il solito display di infotainment «sospeso», con versione base da 8,25” e opzionale da 9,2”, complementare al solito quadro strumenti digitale da 8”, o al più completo Seat Virtual Cockpit da 10,25”, a seconda della versione (FR inclusa). Non sono i display a cambiare. Semmai, tutti i materiali sono un pizzico più ricercati: tessuti goffrati per i sedili, pelle traforata per il volante, inserti più morbidi al tatto, finiture più curate. In generale, l’ambientazione è più avvolgente e moderna, senza diventare troppo «teatrale»: Arona e Ibiza restano modelli pratici (i comandi fisici per il clima, due prese Usb, la piastra di ricarica a induzione per lo smartphone, con funzione di raffreddamento) e ben orientati all’uso quotidiano (i sedili posteriori frazionabili, l’ottimo bagagliaio da 355 e 400 litri). La chicca? Il Seat Sound System con sei altoparlanti, subwoofer e amplificatore da 300W.

Sotto il cofano, esattamente come prima, solo motori benzina, tutti onesti, un paio anche brillanti: i 3 cilindri 1.0 MPI 80 Cv (solo Ibiza), cambio manuale a 5 marce, 1.0 TSI 95 Cv (manuale) e 1.0 TSI 115 Cv (manuale 5 marce o DSG 7 rapporti), il 4 cilindri 1.5 TSI 150 Cv, (solo DSG). Giovanili, ma prudenti; elettrificazione «soft» solo dal 2027, quando entrerà in gamma la motorizzazione 1.5 TSI con tecnologia mild hybrid 48 volt. Poi si vedrà.La guida rimane un buon esercizio di equilibrio: sospensioni MacPherson davanti, barra di torsione dietro, tutto messo a punto per una guida precisa, ma mai rigida. Quattro driving mode permettono di personalizzare risposta di sterzo, cambio e acceleratore.

In città va di «Eco», in autostrada «Normal», e quando arriva la curva giusta… «Sport», e via di sorriso.Dietro un’aria spensierata, Ibiza e Arona 2026 nascondono un cervello elettronico notevole: Travel Assist (cruise control adattivo + mantenimento corsia), Side Assist (angoli ciechi), fari Led con funzione High Beam Assist che regola da sola abbaglianti e anabbaglianti.Ibiza e Arona sono come quelle amiche che non vedevi da anni, ma appena tornate, sembrano non essere cambiate. Solo un po’ più sagge e un po’ più «cool». Ma sempre umili: prezzi in linea col passato, quindi sotto i 20.000 euro la soglia di attacco per Ibiza, da 22.000 euro circa Arona. Vendite da gennaio, ma i preordini aprono a breve. «Hola chicas!».