Stellantis

Viaggio a Mirafiori, Fiat riparte dalle radici

Aldo Tagliaferro

Avviata la produzione della 500 ibrida, 400 assunzioni e obiettivo 100mila auto

Sono lontani gli anni Settanta. Lontani negli sguardi degli operai, che oggi non si accendono più di ideologia; lontani nella gestione delle linee di montaggio dove silenziosi carrelli Agv (qui li chiamano Dolly) e grandi robot sollevatori hanno sostituito l'uomo; lontani nei rumori, non più assordanti ma attutiti e addirittura sostituiti dalla musica; lontani, soprattutto, nei numeri. Perché negli anni Settanta a Mirafiori si sfioravano i 60mila lavoratori e nel 1980 dalle catene di montaggio uscivano 5mila vetture al giorno mentre oggi a lavorare in questa cattedrale industriale nel cuore di Torino sono rimasti in 1.400. Anzi, facciamo 1.800 perché la buona notizia è che Fiat, pardon Stellantis, assume altre 400 persone per il rilancio del luogo simbolo dell'industria non solo torinese ma italiana.
Mirafiori nasce nel 1939, diventa il cuore nevralgico dell'industria che motorizza l'Italia, uno degli stabilimenti automobilistici più grandi d'Europa. La lenta erosione ha subito una drammatica escalation negli ultimi anni ma prima di toccare il fondo Stellantis rilancia con un modello cruciale per Fiat, la 500 ibrida che ha avviato la produzione circa dieci giorni fa. Va ad affiancarsi alla 500e (elettrica) che già viene prodotta a Mirafiori dove invece si è deciso di rinunciare a Maserati, trasferita a Modena.

E allora ecco che prende forma un altro tassello del Piano Italia presentato alla fine del 2024 e che prevede 2 miliardi di investimenti e il rilancio della produzione in Italia. I numeri sono ancora contenuti ma incoraggianti: entro fine anno usciranno dalle linee di Mirafiori 6mila 500 ibride (mille in più di quanto annunciato solo poche settimane fa), i fornitori sono per lo più nazionali (145 su 264 e - dato rilevante per l'indotto di Mirafiori - 70 sono piemontesi), i miliardi di euro destinati all'indotto sono 6. L'altro pilastro è a Melfi, dove viene costruita la nuovissima Jeep Compass e la DS8, ma a breve arriveranno anche DS7 (a giugno) e la nuova Lancia (autunno 2026).
Un giro all'interno di Mirafiori - in un'area di 3 milioni di metri quadri - ci restituisce una fabbrica moderna e in linea con i migliori standard di efficienza e controlli. Fa un po' impressione scorgere con la coda dell'occhio infinite fughe di corridoi ancora da riempire, ma per il 2026 Fiat punta a costruire altre centomila 500. La linea è già attrezzata per produrre indifferentemente modelli elettrici e ibridi mostrando grande flessibilità.

Per ora c'è Fiat 500, poi si vedrà. Però Mirafiori non si esaurisce in queste linee. E nemmeno nei lavori alla famosa palazzina che si affaccia su corso Giovanni Agnelli e che ha avviato la riqualificazione. Qui sorgono infatti altri due tasselli del mosaico Stellantis: il Battery Technology Center sorto nel settembre 2023 per testare e sviluppare i pacchi batteria per veicoli elettrici (è il più grande in Italia) e il Circular Economy Hub «SUSTAINera» inaugurato a fine 2023 per la rigenerazione di motori, cambi e batterie per veicoli elettrici). Adesso si attende il ritorno del secondo turno in fabbrica da febbraio. Spazi da riempire - qui attorno - ce ne sono ancora parecchi...

Il modello
Non più solo elettrica: la 500 è anche hybrid
In diciotto mesi Fiat ha convertito un modello nato per essere solo elettrico in ibrido. La 500 hybrid prodotta a Mirafiori mantiene quindi il look che già conosciamo, ma cambia gli organi dopo aver dovuto modificare sia il vano motore che il sottoscocca per serbatoio e tubazioni: via, dunque, l'unità elettrica, ecco sotto il cofano il motore benzina tre cilindri benzina 1.0 Firefly da 65 Cv - prodotto a Termoli - affiancato da un 12 Volt per un sistema «mini ibrido» che non ha certo nelle prestazioni il suo punto di forza. Semmai gioca bene le sue carte nei consumi ridotti (5,3 litri per 100 km l'omologazione). Immutato è lo spirito di 500, fatto di design e funzionalità, come il tasto per aprire le portiere. • Tre le versioni: Hatchback, 3+1 e Cabrio, e altrettanti gli allestimenti - Pop, Icon e La Prima - oltre alla serie speciale di lancio Torino. Il listino parte da 16.950 euro in caso di rottamazione con finanziamento Stellantis.